Rom chiuse tra i rifiuti, "E' stato uno scherzo ma la paura era vera"

I legali raccontano di altri episodi, simili e mai razzisti, accaduti fra la stessa nomade e i dipendenti di quel discount, immortalati in diversi video

La donna rinchiusa nel cassone

La donna rinchiusa nel cassone

Follonica (Grosseto), 25 febbraio 2017 - «Chiediamo che i due dipendenti vengano immediatamente ripresi al lavoro». La richiesta arriva dall'avvocato Franco Ciullini, difensore di uno dei due lavoratori Lidl che hanno chiuso due nomadi in un gabbiotto postando poi le immagini su Fb.

«Ci sono altri filmati che girano dove si vede chiaramente che una delle nomadi ha avuto rapporti tranquilli con i ragazzi del supermercato», aggiunge l'avvocato. Che poi precisa: «In nessuna parte del video non c'è alcun richiamo di carattere razziale, non vogliamo scendere su questo piano e se ci sarà un reato i ragazzi ne risponderanno, ma basta con i richiami al razzismo che non esiste».

«Sarà stato anche uno scherzo, ma la paura era vera»: ripete intanto una delle nomadi al centro del caso in diverse interviste. Mentre alcuni dipendenti del discount di Follonica hanno raccontato che non era la prima volta che la nomade andava nel piazzale e che scherzava anche con loro, come dimostrerebbero altri video amatoriali fatti sul luogo.

Adesso però la rom dice di non voler più tornare a quella Lidl, pur sostenendo che qui dipendenti "sono bravi ragazzi, li conosco da molto tempo".