Il terrorismo non ferma le partenze

Le principali agenzie di viaggio subissate di telefonate, ma solo per richiesta di informazioni

Attentato a Barcellona

Attentato a Barcellona

Grosseto, 19 agosto 2017 - Il terrorismo non minaccia soltanto la sicurezza di ciascuno di noi, sia se ci si trovi in una delle capitali europee o in una piccola città di provincia. Il terrorismo è anche una minaccia economica. Che rischia di bloccare un motore trainante dello sviluppo quale il turismo. Ciclicamente, dopo ogni attentato, cresce l’ansia e sale la paura di spostarsi nel Paese che è stato colpito. È fisiologico. Ma per certi versi anche pericoloso. Perché se la paura dovesse prendere il sopravvento, una bella fetta dell’economia rischierebbe di subire un’altra, determinante botta. E come si evince anche dalle testimonianze dei grossetani che erano in Spagna o a Barcellona già prima dell’attentato di giovedì, il terrorismo non esercita la sua pressione psicologica tanto su chi già si trova all’estero, piuttosto su quanti sono in procinto di partire a ridosso degli accadimenti per villeggiature pianificate in precedenza. È su questo spostamento di uomini e soldi che il terrorismo rischia (e forse vorrebbe) di incidere in maniera pesante provocando anche «vittime economiche» oltre a cadaveri in carne e ossa.

Le principali agenzie di viaggio di Grosseto, ad esempio, sono state subissate di telefonate già pochissimi minuti dopo la conferma della matrice terroristica degli attentanti di giovedì a Barcellona. «Abbiamo clienti prenotati per alcune partenze nel mese di settembre che ci hanno chiamati subito per sapere se potevano partire e se era tutto quanto confermato riguardo ai transfer e altro – dicono da Farm Holidays – Quando accadono queste cose la paura da parte dei clienti c’è, è normale. Però è necessario imparare a convivere con questa situazione. Bisogna capire che il rischio zero non esiste. Non c’è una città meno sicura di un’altra. Gli stessi fatti avvenuti in Spagna lo dimostrano».

«A Barcellona – continuano dall’agenzia – c’è stato il furgone che ha falcidiato le persone sulla Rambla, ma a poca distanza, in una città meno ‘nota’ (Cambrils, ndr) si stava per consumare un’altra strage. Oggi (ieri, ndr) a Barcellona funziona tutto regolarmente: aeroporto, alberghi, trasporti. La stessa Rambla è stata riaperta già dalla prima mattina. Bisogna andare avanti, e sarebbe un errore farsi prendere dal clamore mediatico degli eventi che inevitabilmente si concentra solo su un unico aspetto. Ai nostri clienti abbiamo rappresentato la situazione reale così come è, consigliandoli di valutare con calma e a sangue freddo. Avevamo altri clienti in Spagna che ieri (giovedì, ndr) avrebbero dovuto prendere il traghetto per rientrare in Italia, ma non hanno comunicato alcuna difficoltà».

Altri tre grossetani partono questa mattina proprio per Barcellona. Un viaggio pianificato con l’agenzia Infinito Viaggi. «I clienti – confermano dall’agenzia – ci hanno telefonato per confrontarsi con noi sulla situazione. Non tanto perché avessero paura, quanto, piuttosto, per capire se dopo i tragici eventi di Barcellona fossero state prese particolari misure restrittive che avessero in qualche modo potuto incidere sulla qualità del loro soggiorno. Come agenzia abbiamo rappresentato loro la realtà per come la conoscevamo dalle strutture con le quali siamo in contatto: al di là della contigenza del momento non c’erano, e pare non vi siano, misure restrittive particolari che possano assolutamente sconsigliare la partenza. Ma è chiaro che la notizia dell’attentato porti con sé legittime preoccupazioni. Ai clienti abbiamo fornito tutte le informazioni necessarie consigliando loro di decidere con tranquillità, posto che avevano sottoscritto una copertura assicurativa per il rimborso del viaggio anche in caso di rinuncia all’ultimo momento. Ma per ora non hanno rinunciato».

Anche l’agenzia Supertravel ha piccoli gruppi di grossetani prenotati per Barcellona nei prossimi giorni e anche qui, per il momento, nessuna disdetta, ma solo molte richieste di informazioni e...‘consigli’. «Il turista italiano, rispetto a quelli degli altri Paesi europei – dicono dall’agenzia – denota una maggiore apprensione di fronte a fatti come quello di Barcellona dell’altro giorno. La verità è che, paradossalmente, adesso non c’è posto più sicuro della stessa Barcellona. Tutte le città europee e non solo convivono con la minaccia terroristica mantenendo alta la guardia, ma, purtroppo, gli attentati sono eventi molto difficili da prevedere. Occorre abituarsi».