Grosseto, 13 gennaio 2017 - «Riportare la centrale operativa del 118 a Grosseto? Troppo tardi». Lo dicono quelli che nel 118 lavorano, o meglio i loro rappresentanti sindacali dell’Ipasvi (Infermieri professionali, assistenti sanitari, vigilatrici d’infanzia). Per il presidente del collegio provinciale Ipasvi, Nicola Draoli, la battaglia per la valorizzazione del 118 grossetano andava fatta prima, e non a buoi ormai usciti dalla stalla.
«Adesso l’unica cosa che si può fare per risolvere i problemi che ci sono, e che non sono pochi – dice Draoli – è assumere personale, e assumerlo subito, implementando i mezzi a disposizione sia in termini di veicoli e strumenti sanitari avanzati che di sistema di trasporti ordinari affidati al terzo settore. È l’unico modo possibile per rimediare agli errori e bloccare questo effetto domino». La proposta dell’Ipasvi è velata di amarezza «perché già un anno fa – riprende Draoli – dicevamo che nella riorganizzazione aziendale andavano premiate le eccellenze di ogni singolo territorio che avrebbero dovuto fare da riferimento per gli altri assumendono anche la gestione». Più nel dettaglio: «Il sistema 118 maremmano era, dati alla mano, la naturale eccellenza di riferimento. Poiché, senza essere ipocriti, anche la sanità non si sottrae a ragionare su logiche diverse da quelle squisitamente professionali questo non è accaduto, ma non ci siamo stracciati le vesti. Lo sapevamo da anni. Ci viene riferito che i colleghi grossetani su Siena più che affiancare per formare stanno lavorando a pieno regime. Ci viene riportata una centralizzazione massiccia sul pronto soccorso del Misericordia per triage telefonici sovrastimati con utilizzo non appropriato dei mezzi a disposizione». Insomma, anche per l’Ipasvi la riorganizzazione dell’Asl qualche criticità ce l’ha, e adesso tornare indietro è molto difficile se non addirittura impossibile. Per Forza Italia, invece, la direzione da prendere al più presto è proprio quella di un ritorno a una gestione diretta di Grosseto dell’emergenza/urgenza.
«Sarebbe una scelta di buon senso – scrive Sandro Marrini, coordinatore provinciale di Forza Italia – Quel buon senso che è mancato che è mancato a chi ha pensato e attuato questa riorganizzazione che penalizza ancora una volta la nostra provincia rispetto a Siena e Arezzo». Marrini si lascia poi andare a un affondo politico. «Questa riorganizzazione del servizio 118 non piace proprio a nessuno, neppure al centrosinistra che l’ha ideata: perché dovrebbe piacere ai cittadini? Da quando la riforma voluta dall’amministrazione di centrosinistra che governa la Regione e attuata dai vertici dell’area vasta Asl Toscana Sud Est ha introdotto una centrale unica a Siena per la gestione delle chiamate d’emergenza sull’intero territorio, non si contano i disservizi per la provincia di Grosseto. La responsabilità di questo disastro non può essere attribuita certo agli operatori sanitari dell’emergenza/urgenza – conclude – Marrini – La responsabilità, ovviamente, è di chi ha voluto questa riforma e di chi continua a sostenerla nonostante le innegabili carenze, come il direttore generale dell’azienda sanitaria Enrico Desideri».