Grosseto, 10 ottobre 2014 - Anche le altre 14 bombole, delle 29 utilizzate il 10 agosto alle isole Formiche per l'immersione costata la vita a tre sub umbri, contenevano quantita' elevate di monossido di carbonio, fino a 2.200 parti per milione. Sono questi i risultati degli esami effettuati alla Siad di Bergamo sul resto dell'attrezzatura, posta sotto sequestro dalla procura di Grosseto, che venne utilizzata, come scritto oggi da alcuni quotidiani. Gia' le analisi sulle bombole utilizzate dalle vittime - Fabio Giaimo, 57 anni, di Perugia, Enrico Cioli, 37, e Gianluca Trevani, 36, entrambi di Bastia Umbra - avevano evidenziato quantita' di monossido pari a circa il doppio di quanto consentito rispetto ai limiti. Da capire come mai sia entrato monossido, nonostante le simulazioni di ricarica effettuate alla Bauer a Vicenza. La Procura, che ha iscritto nel registro degli indagati Andrea Montrone, titolare del diving Abc di Talamone che forni' l'attrezzatura, e il suo collaboratore Maurizio Agnaletti, attende adesso le conclusioni del proprio consulente, l'ingegner Giorgio Chimenti.
CronacaSub morti alle Formiche, poteva essere una strage