Alba di orrore, la vigilessa assassina ha usato l’arma di ordinanza

Argentario, i retroscena dell'uccisione del figlio diciassettenne

La rimozione di una delle salme (Aprili). Nel riquadro Loredana Busonero

La rimozione di una delle salme (Aprili). Nel riquadro Loredana Busonero

Porto Santo Stefano (Grosseto), 28 luglio 2017 - Ha impugnato la pistola di ordinanza, una Heckler and Koch calibro 9, e ha fatto fuoco. Prima contro la nuca di suo figlio, poi si è tolta la vita allo stesso modo. È iniziata con due colpi di revolver la mattina d’estate in una villetta in via del Sole, arroccata sulla strada Panoramica, sul golfo di Porto Santo Stefano, perla dell’Argentario. Una mamma ha ucciso nel sonno l’unico figlio che aveva, un ragazzo che il 2 agosto avrebbe compiuto 18 anni, poi ha rivolto la stessa pistola verso la tempia, ha premuto il grilletto e compiuto quel progetto di morte. 

Loredana Busonero, 55 anni, comandante dei vigili urbani di Porto Santo Stefano dal 1993, è stata trovata a terra senza vita in un lago di sangue. A distanza di pochi metri il figlio, Francesco Visconti, 17 anni, riverso sul letto, una pallottola nel cranio. A nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo da parte dei medici del 118. 

Fino a mercoledì Loredana Busonero aveva prestato regolarmente servizio in Comune. Qualche scatto di nervosismo, nulla che lasciasse presagire quello che poi sarebbe successo. Né gli inquirenti, né i colleghi hanno saputo farsi una ragione del tragico gesto della donna, conosciuta e ben voluta da tutti, impegnata anche nel sociale. 

All'interno della casa non sarebbero stati trovati biglietti o lettere per spiegare quello che è successo. A sentire gli spari e dare l’allarme, poco prima delle 8 del mattino, sono stati i vicini di casa. Una tragedia che va ad aggiungersi a quella che aveva colpito la famiglia un paio di anni fa: l’ex marito, Marco Visconti, avvocato, già sindaco di Monte Argentario, nel 2015 morì per un malore. E, anche se la coppia era ormai separata da tempo, qualcosa nel carattere di Loredana si era incrinato. Una malattia dalla quale la donna era comunque uscita, la depressione, e quel ricordo mai sopito del suicidio del babbo, sono stati forse la causa scatenante per la vigilessa, che comunque non aveva mai dato segni di squilibrio. «Loredana aveva molto sofferto in passato per la morte del padre. Ha sempre detto di sentirsi tradita» ha aggiunto Arturo Cerulli, sindaco di Monte Argentario.

«Era un ragazzo d’oro. Non riesco a darmi una spiegazione». Fiorenzo Visconti è lo zio di Francesco. È seduto tra quelle aiuole fiorite sulle scale di quella villetta che sembra un paradiso. Si regge la testa e non trattiene le lacrime: «Francesco era il figlio che tutte le mamme avrebbero voluto avere» ha ripetuto prima di andarsene. Studente modello al liceo scientifico di Orbetello dove il prossimo anno avrebbe dovuto affrontare la maturità, amante del pianoforte e una passione per la vela, sport che praticava saltuariamente. In questi giorni gli amici stavano ultimando i preparativi per la festa dei 18 anni che sarebbero scattati da mercoledì prossimo. 

I CARABINIERI della Compagnia di Orbetello, coadiuvati da quelli del nucleo investigativo, coordinati dal pm Maria Navarro, hanno messo sotto sequestro la villetta in via del Sole e anche l’ufficio di Loredana Busonero al comando dei vigili urbani. Per cercare una prova, un indizio. E per dare una spiegazione a una cosa che è difficile solo da pensare.