La biblioteca Chelliana verso un ritorno in centro storico

L'architetto Aureli: "C'è un progetto generale già pronto, apriamo una discussione"

La sede della Chelliana

La sede della Chelliana

Grosseto, 21 febbraio 2017. Il progetto c'è già da tempo. Pronto, dettagliato, utilizzabile anche oggi. Quello che manca sono i soldi, e forse anche un po' di volontà di mettersi attorno ad un tavolo ed aprire una discussione. Il ritorno della biblioteca Chelliana nella sua storica sede di via Mazzini, nel cuore di Grosseto, è un'idea che potrebbe manifestarsi nel breve futuro sì, ma in maniera parziale. Ovvero, attraverso la riqualificazione del solo piano terra. “Sarebbe una vittoria di Pirro – spiega Roberto Aureli, architetto, già incaricato del progetto di restauro della biblioteca oltre un decennio fa -. Esiste un progetto pronto e cantierabile per un costo di 4 milioni di euro, allestimenti compresi, che realizzai per il Comune di Grosseto ma che si bloccò nel 2008”. Un progetto che prevederebbe il ripristino totale dell'immobile. Tremilacinquecento metri quadrati, 250 posti, 30 postazioni internet, 16 dipendenti. Al piano terra una sala dewey, postazioni internet, sala ragazzi, una “piazza del sapere”, il deposito libri, un book cafè. Al primo piano invece era prevista la sala lettura, uno spazio per ipovedenti, l'archivio popolare, un'emeroteca, la sala video ed uno spazio espositivo. Un luogo insomma dove cultura, trazione ed innovazione si sarebbero fusi per attirare giovani e meno giovani. “Una biblioteca – aggiunge Aureli -, non deve essere un contenitore di libri, ma un luogo di contaminazione culturale. Il progetto c'è, serve adesso recuperarlo, magari aggiornandolo, anche se aveva già superato le approvazioni della Soprintendenza e la validazione dell'ente certificatore italiano, il Rina Industry. E' stato il primo progetto di restauro-riuso di patrimonio pubblico cittadino che ha conseguito tale titolo. Serve aprire una discussione, un dibattito vero, far conoscere il progetto alla cittadinanza”. Riprendere in mano insomma quei quasi 8 chili di cartaceo che Aureli produsse anni fa, ed ancora in un cassetto. “Vorrei aprire una discussione – prosegue -, per riprendere in mano un progetto ancora attuale. Se non ci sono i soldi subito, si potrebbe fare a stralci. Magari valutando la possibilità di attingere da finanziamenti regionali, nazionali o europei”. In passato la Regione finanzio per 42milioni di euro le biblioteche toscana. Quella grossetana perse l'unico finanziamento avuto nel 2007: erano un milione e mezzo di soldi utilizzabili, ma tutto si bloccò tra questioni politiche, burocrazia e lungaggini amministrative. “La città – precisa l'architetto -, merita di riavere la centocinquantenaria biblioteca Chelliana nella sua sede storia, in una veste consona ai tempi. Le biblioteche devono stare in centro, non in periferia”. Ma Aureli poi pone un veto. “Meglio aspettare ed avere un finanziamento – conclude – per rifare la biblioteca con un progetto serio, che ristrutturarla con un progetto da poco e limitato ad un solo piano”. Andrea Capitani