Col fucile sul lungomare, patteggia due anni ed è libero

Pena sospesa: l’uomo se la cava con una multa

Il luogo dove è avvenuto il fatto

Il luogo dove è avvenuto il fatto

Grosseto, 30 agosto 2016 - Ha patteggiato una condanna a due anni (pena sospesa) e 4mila euro di multa Ibrahimi Marsel, l’albanese di 39 anni che nella tarda serata di sabato è entrato nel ristorante La Lanternina 2 sul lungomare Italia a Pratoranieri, a Follonica, armato di un fucile da caccia e scatenando il panico tra i clienti. L’uomo, che si trova in Italia senza regolare permesso di soggiorno e per questo sono in corso accertamenti da parte dell’autorità giudiziaria, è stato rimesso in libertà già da ieri mattina, quando ha patteggiato nel corso dell’udienza (giudice Andrea Stramenga, pm Pamela di Guglielmo) al tribunale di Grosseto: per lui le accuse, come riportato dai carabinieri della Compagnia di Follonica che hanno eseguito le indagini, erano di porto abusivo di arma e minacce aggravate.

L’uomo era stato arrestato nella notte tra sabato e domenica mentre cercava di nascondersi nella pineta di Levante a Follonica: solo qualche ora prima, intorno alle 23, aveva fatto un blitz nel ristorante La Lanternina 2 di Pratoranieri, dall’altra parte della città. Stava cercando un connazionale con il quale aveva avuto una lite poco prima per alcune frasi pronunciate nei confronti di alcune donne albanesi, tra cui la compagna del «rivale».

Si è sentito offeso, ha raggiunto l’abitazione di cui era ospite e ha preso il fucile da caccia (arma regolarmente denunciata) di un altro connazionale che abita con lui, poi è tornato a cercare l’uomo per dargli una lezione o spaventarlo, prima nel parco divertimenti del quartiere e poi nel vicino ristorante. Quando è entrato armato si è scatenato il panico, tra fuga e urla: c’è chi si è chiuso nella stanza dei servizi igienici, chi nel magazzino sul retro. Il proprietario del locale, Mauro Palmieri, ha messo in salvo l’incasso della giornata pensando si trattasse di una rapina, ma non era così: all’origine del gesto c’erano vecchi rancori e l’effetto dei fumi dell’alcol. Una serata di follia.

Marianna Colella