"E' Maremma": debutta la nuova pasta di semola di grano duro locale

Presentata in Coldiretti: un esempio di chiara riconducibilità alle origini del prodotto

Un momento della presentazione della pasta "E' Maremma"

Un momento della presentazione della pasta "E' Maremma"

Grosseto, 28 febbraio 2017 -  «È Maremma» la pasta a filiera corta, anzi cortissima, che realizza i sogni degli imprenditori della società che la produce (la Paleo Maremma Srl, presidente Massimo Emiliani), ma in un certo senso anche quelli di Coldiretti Grosseto che da tantissimo tempo si batte per l’etichettatura del grano duro usato per la pasta. «È Maremma» è una pasta nuova, che porta questo nome perché ideata e prodotta in Maremma con un grano nobile, il «senatore Cappelli», coltivato in 35 ettari di terreno distribuiti tra Roccastrada e Castiglione della Pescaia. Sarà venduta on-line attraverso l’omonimo sito internet e presto si troverà anche nei negozi (l’azienda sta ultimando gli accordi per la distribuzione).

Prezzo all’ingrosso intorno ai 5 euro al chilo; prezzo di vendita al pubblico tra i 7 e gli 8 euro al chilo. Ma l’obiettivo è che questa pasta a filiera cortissima, fatta solo con semola di grando duro Cappelli e acqua e trafilata in bronzo, conquisti tutti i ristoranti della Maremma come vero e proprio prodotto tipico. Che non riempia soltanto la pancia soddisfacendo le papille gustative, ma racconti anche la storia del territorio. «IN UN momento in cui i consumatori continuano ad essere ingannati acquistando e consumando prodotti realizzati con grano straniero – afferma Andrea Renna, direttore di Coldiretti Grosseto – questo progetto nato dall’impegno e la passione dei nostri amici soci e imprenditori agricoli determinati garantisce un prodotto di qualità, sano e rintracciabile che mette in luce l’identità di un territorio stupendo come la Maremma».

La pasta «È Maremma» è stata presentata ieri mattina in Coldiretti alla presenza, oltre che dei soci di Paleo srl, anche del direttore di Coldiretti Grosseto Andrea Renna, del presidente di Coldiretti Grosseto Marco Bruni, del presidente di Coldiretti Toscana Tulio Marcelli, del presidente del Consorzio agrario del Tirreno Massimo Neri, del consigliere regionale Leonardo Marras e dell’onorevole Monica Faenzi, componente della Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati. Nei giorni scorsi Coldiretti aveva stigmatizzato il trucco dei mugnai di Italmopa che «inganna i consumatori che sanno bene che da un grano straniero non si può certo ottenere il miracolo della farina italiana». «Dobbiamo bloccare le lavorazioni di farina italiana ottenuta dalla semplice macinatura del grano straniero e non subire queste furbizie – ha commentato ieri Marco Bruni, presidente di Coldiretti Grosseto – che distruggono il vero Made in Italy dal campo alla tavola, favoriscono le importazioni straniere da spacciare come italiane e spingono alla delocalizzazione con danni economici e occupazionali per il Paese». Andrea Fabbri