Dati Infocamere: in Maremma cresce il numero delle imprese

Ma si tratta di un recupero parziale del terreno perso negli anni precedenti

Imprese: sostenibilità dà valore

Imprese: sostenibilità dà valore

Grosseto, 14 marzo 2017 - Quella di Grosseto è la provincia, tra quelle della Toscana, con il maggior incremento di nuove imprese (saldo tra iscrizioni e cessazioni) nel 2016: +0.9%. Segue a ruota la provincia di Livorno (+0,6%).

Il totale delle imprese in Maremma, incluse le unità locali, ammonta a 36.090. Ma c’è poco da stare allegri. Non si tratta, infatti, di una notizia positiva al cento per cento perché questo +0.9% è un recupero – per di più parziale – del terreno perso negli anni precedenti. I numeri sono quelli molto recenti messi a disposizione da Infocamere, la società consortile del sistema camerale che si occupa delle rilevazioni, e sono stati rielaborati dal Centro studi e ricerche della Camera di ccommercio della Maremma e del Tirreno. Ed è proprio la Camera di commercio ad ammettere che le buone performance del 2016, iniziate l’anno precedente, sono il «recupero di almeno una parte del gap che la provincia di Grosseto accusava rispetto si territori in termini di sviluppo imprenditoriale».

Il grosso (60%) delle oltre 36mila imprese grossetane ha la forma giuridica della ditta individuale, mentre in 6245 casi (21%) si tratta di società di persone. Le società di capitali sono 4493 (15%) e nel 2016 sono cresciute molto in numero (+5,2%) rispetto al 2015 anche in conseguenza a un nuovo quadro normativo che rende più agevole mettere in piedi, ad esempio, una Srl.

Quanto alle attività prevalenti, continua a farla da padrona l’agricoltura che pesa per il 31% sul totale delle imprese iscritte alla Camera di commercio. Al secondo posto (19,15%), con un incremento positivo tra il 2015 e il 2016 pari allo 0,4% c’è il settore del commercio all’ingrosso e al dettaglio. medaglia di bronzo al settore costruzioni che, però, rispetto al 2015 registra un calo dello 0,8%.

Il turismo inteso come presenza, e quindi offerta, ricettiva pesa per l’8,83% piazzando al quarto posto sul totale delle imprese iscritte. Rispetto al 2015 questo ultimo settore lo scorso anno è cresciuto dell’1,1%.

Spulciando la geolocalizzazione anagrafica delle aziende, invece, spicca il fatto di come se nelle città di medie e grandi dimensioni il numero delle iscrizioni superi, anche se di poco, quello delle cessazioni, nei piccoli centri, specie nella zona Amiata, accada l’esatto contrario. Un indicatore economico che non fa ben sperare per il futuro. A Castell’Azzara, ad esempio, nel 2016 ci sono state solo 5 iscrizioni a fronte di 11 cessazioni. Saldo negativo del 4,6%. A Pigiliano -1,2%; Santa Fiora -1,8%.

Interessante la sezione «stime e previsioni» del rapporto della Camera di Commercio ove si legge che a Grosseto la propensione al risparmio è pressoché nulla. Tutto quello che si guadagna in pratica lo si spende. L’indicatore della propensione al consumo in Maremma è pari al 99,8% molto al di sopra della media regionale (91,9%) e nazionale (91,1%).

Se il reddito disponibile pro capite, infatti, è di 18.759 euro, il consumo pro capite è di 18.726 euro. Nel salvadanaio finiscono solo gli spicci: 33 euro, meno di 3 euro al mese.

E per l’anno in corso cosa si prevede? Secondo la Camera di commercio della Maremma e del Tirreno «il 2017 potrebbe rivelarsi un anno di scarsa crescita numerica di imprese».