Dalla nave di Troiano alla Concordia. Storie di disastri custoditi negli abissi

Vicende note, meno conosciute e curiosità nell’incontro al centro studi

La prua della Costa Concordia

La prua della Costa Concordia

Grosseto, 16 gennaio 2017 - La conferenza dal titolo «Costa Concordia e 2600 anni di memorie sommerse tra l’Isola del Giglio, Giannutri e l’Argentario» si è svolta nella sede del Centro studi Don Pietro Fanciulli per ricordare il drammatico naufragio del 2012 ed altri eventi simili succedutisi nel corso di millenni di storia. Il racconto e le immagini che hanno fatto il giro del mondo della Concordia hanno contribuito a far riemergere dalla storia i numerosi naufragi che in quasi tre secoli si sono verificati nelle acque circostanti il Promontorio. Ad illustrare questi eventi, finora a molti sconosciuti, sono stati il comandante Daniele Busetto e l’ex guardiano del faro di Lividonia ed esperto subacqueo Piero Buselli, autori di articoli sulla storia della Concordia e sul recupero dei relitti di basso fondale, relitti che in parte sono custoditi nella mostra permanente «Memorie Sommerse» all’interno della Fortezza Spagnola di Porto S.Stefano. La partecipazione del pubblico è stata numerosissima, attenta ed entusiasta nell’ascoltare il dettagliato racconto dei relatori. Ha iniziato Busetto, mediante diapositive, a far notare la differenza tra il Titanic e la Concordia e per quanto hanno fatto le popolazioni del Giglio e di Porto S.Stefano, premiate con medaglia d’oro per il supporto offerto ai naufraghi durante l’indimenticabile notte del 13 gennaio 2012. Busetto ha ricordato anche il lavoro che svolge il santostefanese capitano di corvetta Alessandro Busonero, memoria storica della Marina militare, tuttora in servizio a Roma. Il comandante Busetto ha poi illustrato le decine e decine di navi di ogni specie, dai brigantini alle zattere, ai piroscafi, ai velieri, mercantili, motoscafi, dragamine che giacciono tuttora nei nostri mari da profondità che vanno dai 60 agli oltre 100 metri.

Il nostro mare era frequentato da queste navi fin dal terzo secolo dopo Cristo. Le zone più ricche di questi relitti sono in tutto il periplo dell’isola di Giannutri, il Giglio e anche nelle coste dell’Argentario, Talamone Porto Ercole e Ansedonia. Tra queste navi ha ricordato lo «Spluga» di un nostro paesano, il «Panigaglia» nel 1947 che colò a picco in seguitoad un’esplosione a Santa Liberata carico di munizioni, fino ad arrivare – appunto – alla Concordia. Il 2017 è l’anno delle ricorrenze: 1900 anni dell’affondamento della nave dell’imperatore Troiano, il 400° anno della costruzione della Fortezza Spagnola e il 20° anno del museo delle Memorie Sommerse.

Eraldo Nieto