Posta, supermercato, banca: a Gavorrano chiude tutto, "Così i paesi muoiono"

«Nelle aree montane e rurali devono essere garantiti i servizi»

Il centro di Gavorrano

Il centro di Gavorrano

Gavorrano, 21 gennaio 2017 - «Nelle aree montane e rurali è necessario garantire opportunità di crescita e servizi di qualità alla popolazione. Nel processo di privatizzazione di Poste, aveva previsto una sostanziale modifica del servizio postale universale con il taglio di numerosi sportelli nelle aree montane nonché il ridimensionamento a giorni alterni della consegna della corrispondenza».

Comincia così il documento approvato dalla giunta comunale guidata da Elisabetta Iacomelli che, già alle prese con circostanze poco favorevoli all’ordinario movimento della vita cittadina del capoluogo, come la chiusura del negozio Coop e quella paventata del Monte dei Paschi, vede aggiungersi, in questi ultimi giorni, anche un rischio chiusura dell’ufficio postale. Dopo aver ricordato come i Tribunali Amministrativi di alcune Regioni, non ultimo quello della città del Giglio, si sono pronunciati a favore dei Comuni che avevano presentato ricorso contro il piano di chiusura e razionalizzazione di Poste da piazza Buozzi si boccia il nuovo criterio di distribuzione degli uffici.

Il Comune di Gavorrano, che già si era dovuto impegnare sulla vicenda dell’ufficio postale di Ravi, con carta bollata e ricorso al Tribunale amministrativo regionale, riuscendo a mantenere l’apertura seppur con pochi giorni alla settimana di questo servizio nella Frazione, vede profilarsi all’orizzonte una nuova grana. Ed ecco che si corre ai ripari e si cerca di anticipare i tempi richiamando l’attenzione di tutti su questo grosso interrogativo che potrebbe cadere sulla testa dei residenti nel capoluogo.

Pertanto l’amministrazione comunale chiede che vengano immediatamente riattivati i servizi di distribuzione giornaliera della corrispondenza, anche grazie all’introduzione dell’operatore polivalente, con una particolare attenzione alle aree più difficili da raggiungere ma si incoraggiano le istituzioni a proseguire il lavoro di concertazione con le amministrazioni locali per la discussione sull’ ipotetico ridimensionamento e scongiurare la possibile chiusura degli uffici postali nei comuni più piccoli, evitando così le decisioni unilaterali assunte da Poste Italiane che non vedono garantita l’effettiva erogazione di un servizio pubblico ai cittadini. Una pressa di posizione che la giunta guidata da Iacomelli ha ritenuto irrimandabile per non creare altri emorragie di servizi primari importantissimi. Fondamentali per territori che comunque sono già penalizzati.