Il sequestro degli ombrelloni
Capalbio (Grosseto), 28 agosto 2016 - Aveva organizzato un vero e proprio bagnetto, su un tratto di spiaggia libera a Capalbio. Ombrelloni, sdraio e lettini rigorosamente dello stesso colore, blu, affittati al giorno o anche a settimane. Come se fosse stato regolarmente autorizzato. Non era così, secondo quanto accertato dai militari della guardia costiera che nei giorni scorsi si sono presentati dal titolare. Un controllo come ne vengono eseguiti spesso, per far rispettare le regole sul territorio demaniale. L’uomo che tranquillamente consegnava lettini e ombrelloni – avendolo fatto per tutta l’estate – non è però stato in grado di fornire l’autorizzazione richiesta. Non avrebbe potuto stare lì ed occupare quel tratto di spiaggia libera. Dove, cioè, chiunque in teoria avrebbe potuto sistemare la propria attrezzatura da spiaggia.
Ai militari della guardia costiera di Porto Santo Stefano, che in da settimane e settimane stanno eseguendo controlli e sopralluoghi, non è rimasto altro da fare che togliere tutti gli ombrelloni che erano già stati piantati sulla spiaggia e sequestrarli insieme ai lettini che invece non erano ancora stati portati sull’arenile, ma si trovavano accatastati al di fuori dello stabilimento balneare "fai da te". Per l’improvvisato gestore, invece, è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica, per occupazione abusiva di suolo demaniale. E quel tratto di spiaggia è tornata ad essere davvero «libera». Pochi giorni prima, sempre gli uomini della guardia costiera di Porto Santo Stefano, erano stati impegnati insieme alla polizia municipale di Grosseto su un tratto di spiaggia a Principina Mare. Qui, dopo varie segnalazioni, sono stati rimossi e sequestrati circa cinquecento tra ombrelloni, sdraio e lettini di privati.
Di vacanzieri, o "furbetti" della spiaggia, che per non perdere la posizione sull’arenile, lasciavano gli ombrelloni in spiaggia per trovarli tranquillamente il giorno successivo. Senza doversi preoccupare di portarseli dietro. Non si può fare. Tanto che chi si dovesse presentare a ritirare l’attrezzatura, può essere sanzionato fino a duecento euro, con eventuale restituzione dell’attrezzatura.