Cani randagi, il quadro in provincia di Grosseto: 500 cani identificati

I numeri dell’attività del progetto regionale per la conservazione del lupo

Cani in un canile (Ansa)

Cani in un canile (Ansa)

Grosseto, 22 agosto 2016 - Oltre 30 cani “vaganti” catturati, circa 500 identificati con microchip nelle aziende zootecniche, 75 sterilizzati, 51 sopralluoghi negli allevamenti che hanno subito predazioni. Sono alcuni dei numeri del progetto “Conservazione del lupo e prevenzione del randagismo canino”, promosso e finanziato dalla Regione Toscana,coordinato dal Dipartimento della Prevenzione della Usl Toscana sud est, in collaborazione con il Comando provinciale di Grosseto del Corpo forestale dello stato, con la Polizia provinciale e con l’Istituto zooprofilattico sperimentale Lazio e Toscana - sezione di Grosseto.

A un anno dall’avvio del progetto la Usl traccia un bilancio. I dati, riferiti al periodo giugno 2015 - giugno 2016 in provincia di Grosseto, sono stati presentati in occasione del dibattito sul tema, che si è svolto a Festambiente la scorsa settimana. I tecnici del progetto hanno catturato, in ambiente rurale e silvestre, 33 cani vaganti (animali di proprietà non sottoposti a controllo e lasciati liberi di vagare), di cui solo 4 con microchip (11 sono stati già adottati). Sono stati iscritti all’anagrafe regionale 483 cani, tramite un servizio “porta a porta” nelle aziende zootecniche e nei poderi, e 75 sono stati sterilizzati, in collaborazione con l’Ordine dei medici veterinari di Grosseto. Inoltre, la Usl e la Polizia provinciale hanno controllato la corretta identificazione di 756 cani da caccia. Poco meno del 3 per cento è risultato privo di microchip. “Le azioni di controllo della popolazione canina in ambito rurale – spiega Paolo Madrucci, direttore del Dipartimento della Prevenzione della Usl Toscana sud est – sono uno strumento fondamentale per prevenire l’ibridazione cane-lupo e per ridurre le predazioni a danno del bestiame”.