Autista degli spacciatori per droga. Grossetano finisce nei guai

Il giovane li accompagnava e poi veniva pagato con eroina o cocaina

Cocaina (foto di repertorio)

Cocaina (foto di repertorio)

Grosseto, 24 aprile 2017 -  E’ FINITO nei guai perché per pagarsi la droga accompagnava i suoi spacciatori abituali nei luoghi stabiliti per cedere la sostanza stupefacente. Per questo servizio veniva ricompensato con dosi di droga che in parte assumeva, ma anche vendeva a sua volta. Per questo un grossetano di 36 anni ha patteggiato undici mesi di reclusione e quattromila euro di multa per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, il giovane era solito accompagnare con la propria auto due stranieri che di solito cedevano eroina e cocaina in località Poggio Cavallo. Qui i due, uno dei quali spesso armato con un coltello, davano appuntamento ai propri clienti per consegnare le dosi a seconda delle richieste. Una volta terminato il «turno di lavoro» a riprendere la coppia di spacciatori arrivava una ragazza, anche lei poi è stato accertato essere stata tossicodipendente. Entrambi gli autisti, il trentaseienne e la ragazza ,venivano ricompensati con dosi di droga oppure qualche volta anche in denaro.

UNA VENDITA organizzata nei minimi dettagli, con tanto di vedetta per evitare di essere sorpresi dalle forze dell’ordine. Oppure da terze persone che magari si trovavano a passare di lì e inconsapevolmente potevano «disturbare» l’attività di spaccio della droga. Quando la dosi erano state consegnate tutte e la strada sembrava essere «libera» i due spacciatori salivano sull’auto della ragazza, una giovane grossetana, e se ne ritornavano tranquillamente in città. Saldando ovviamente il proprio conto per il trasporto. Al grossetano, che peraltro era già stato condannato per fatti specifici nel 2010, sono stati contestati anche singoli episodi - almeno otto - di cessione di sostanze stupefacenti.

LA STESSA droga che al giovane era stata consegnata dai due stranieri per «saldare» il conto del trasporto e che lui non consumava. Il trentaseienne ha patteggiato la pena davanti al giudice dell’udienza preliminare. Questi undici mesi di reclusione vanno ad aggiungersi alla pena residua da scontare per la precedente sentenza di condanna, per una pena complessiva di venti mesi di reclusione e 6.200 euro di multa. Pena che comunque è ancora sospesa.

c.r.