Arcille, arrivano cinquanta profughi e i cittadini scrivono alla procura

I residenti hanno molti dubbi: "Numero elevato e struttura non idonea"

Uno dei primi gruppi di migrantiarrivati in provincia di Grosseto (Foto Aprili)

Uno dei primi gruppi di migrantiarrivati in provincia di Grosseto (Foto Aprili)

Campagnatico (Grosseto), 27 agosto 2016 - Opportunità e sicurezza. Sono i due pilastri su cui un nutrito gruppo di cittadini di Arcille basa la protesta per l’arrivo di cinquanta migranti nella frazione del comune di Campagnatico che conta 108 residenti. Quindi quasi un profugo ogni due abitanti. Una percentuale che stona. Che spaventa anche. "Noi siamo per l’accoglienza di coloro che scappano dalla guerra – spiegano alcuni rappresentanti del comitato – che comunque sono solo una piccola percentuale; siamo disponibili ad accoglierli come già è stato fatto a Granaione (dove attualmente ci sono venti profughi, Ndr). Inserirne però altri cinquanta nella frazione di Arcille che conta 108 abitanti è un rapporto che non possiamo accettare. Ciò vorrebbe dire mettere a rischio l’esistenza stessa di una piccola frazione di campagna che vive già le proprie criticità legate alla sopravvivenza". I residenti temono anche possibili tensioni considerando gli spazi ristretti e il fatto che la struttura dove saranno ospitati – alcune residenze turistiche – si trovano proprio nel centro della frazione, dove peraltro c’è l’unico parco giochi e vicino a una scuola elementare.

"La struttura d’accoglienza si trova in un luogo dove si svolge tutta la vita sociale del territorio con attività pubbliche – proseguono i residenti – questo inserimento andrebbe a distruggere di fatto il quieto vivere delle persone creando sicuramente tensioni difficilmente gestibili, l’eventuale struttura che dovrebbe accogliere i profughi infatti è prospiciente la scuola elementare, alla scuola media, ai parchi attrezzati, alla chiesa, alla proiezione farmaceuica, alle piazze principali del paese dove si svolge la vita sociale e luogo d’incontro di giovani e giovanissimi di tutto il territorio. I tantissimi genitori sono preoccupatissimi di questa situazione".

Ma c’è anche una ragione di sicurezza. O meglio di agibilità. Nello stesso complesso, adesso vuoto, dove si trovano le Rta insistono la sala Liberty (ex cinema) e i saloni pubblici per i quali l’amministrazione comunale a ottobre scorso ha emesso un’ordinanza di inagibilità. Bene, il tetto di questa struttura è di fatto una piazzetta dove scende una scalinata che serve le residenze turistiche dove dovrebbero essere ospitati i migranti. Per questo il gruppo di cittadini ha scritto una lettera alla procura, alle forze dell’ordine e all’amministrazione comunale, per «chiedere una verifica dell’idoneità e dell’agibilità di tutta l’opera urbanistica, per garantire la sicurezza di tutte le persone che accedono a tali strutture". Magari prima della sistemazione dei cinquanta migranti.