A Grosseto ci si potrà sposare anche in agriturismi e stabilimenti balneari di pregio

Al bando potranno partecipare i privati per richiedere la possibilità di ospitare i riti nelle proprie strutture

Novità in vista per i riti civili

Novità in vista per i riti civili

Grosseto, 5 ottobre 2017 - D'ora in avanti a Grosseto sarà possibile sposarsi in agriturismi, hotel e stabilimenti balneari. I matrimoni civili si potranno celebrare anche negli stabilimenti balneari e nelle strutture ricettive. Il Comune di Grosseto apre il bando per i matrimoni ed i riti civili che saranno ospitati in strutture private di pregio. Finora c'era la possibilità di sposarsi al Cassero, nella sala del Consiglio comunale, al Museo archeologico, nell'ufficio di Stato civile e su zone determinate dell’arenile di Principina o in quello Marina. Con questo nuovo bando l'Amministrazione comunale apre la possibilità di sposarsi anche a stabilimenti balneari e strutture ricettive: al bando potranno partecipare i privati per richiedere la possibilità di ospitare i riti nelle proprie strutture. Al termine della procedura di selezione delle imprese ritenute idonee - che inizierà dopo la scadenza del termine per presentare domanda fissato al 30 novembre prossimo -, l’offerta potrà crescere notevolmente e vantare location tali da soddisfare i desideri di tanti futuri sposi: strutture turistico-ricettive, arenili dati in concessione agli stabilimenti balneari, che si trovino all’interno del territorio comunale e risultino di particolare pregio storico, architettonico, o siano collocati in aree di pregio ambientale e paesaggistico. “Considerati anche i nuovi gusti e le nuove tendenze che si registrano per la celebrazione dei matrimoni abbiamo pensato di allargare la nostra offerta - spiega il vice sindaco e assessore al Turismo Luca Agresti –; del resto un territorio come il nostro regala palcoscenici paesaggistici e culturali suggestivi, che siamo certi potrebbero rappresentare anche un valido richiamo per futuri sposi provenienti da diverse parti d'Italia e non solo. Cosa questa che potrebbe dare il via a nuove forme di promozione turistica a tutto vantaggio del territorio e dell'economia turistica locale”. E proprio in questa ottica è già all'esame degli uffici la possibilità di inserire tra i luoghi considerati come “casa comunale” anche le Mura Medicee ed il Parco archeologico di Roselle. “La normativa nazionale permette di estendere il concetto di Casa comunale anche ad altri luoghi pubblici e abbiamo pensato di cogliere al volo questa opportunità anche per venire incontro alle richieste sempre più frequenti di quanti, tra giovani e meno giovani, scelgono di sposarsi in Comune” – spiega l'assessore ai Servizi demografici, Giacomo Cerboni-. Le domande di partecipazione dovranno essere redatte secondo un modello scaricabile dal sito internet del Comune.