A Gavorrano i pomodori hi-tech, centinaia di posti di lavoro

Progetto da 19 milioni di euro

L’ideatore del progetto Sfera, Luigi Galimberti

L’ideatore del progetto Sfera, Luigi Galimberti

Gavorrano (Grosseto), 10 agosto 2017 - Luigi Galimberti, 45 anni, maremmano di Tarquinia, è l’esempio italiano di come un’idea che ai più potrebbe sembrare impossibile e indecifrabile, è in realtà possibile e cantierabile. Basta crederci e soprattutto provarci. Lui lo ha fatto e ci è riuscito. Grazie al progetto Sfera porterà in Maremma oltre 19 milioni di euro di capitali e più di 100 posti di lavoro diretto, al quale dovranno aggiungersi altrettanti occupati (o forse di più) nell’indotto.

Nella sua ‘vita precedente’ Galimberti era un imprenditore nel settore delle costruzioni, poi la crisi economica ha stritolato proprio il settore dell’edilizia. Un ostacolo insormontabile per molti, non per lui che si è reinventato «imprenditore dell’innovazione in agricoltura». Una sorta di Steve Jobs della Maremma, dunque. Da una sua idea, infatti, tra qualche settimana in località Castellaccia, nel Comune di Gavorrano, nascerà la più grande serra idroponica d’Italia: 19 ettari di impianto su un lotto di 22 ettari. Accanto alla serra sorgeranno anche sistemi agroforestali per la conservazione delle biodiversità.

Un progetto ecosostenibile a 360 gradi, dunque, che puntando sull’innovazione tecnologica produrrà pomodori, insalate ed erbe aromatiche molto più che biologiche. La tuta absoluta, parassita del pomodoro, sarà combattuta con un vero e proprio esercito di coccinelle «mercenarie», non con correttori chimici. Se poi dovesse esserci una minima percentuale di ortaggi che dovesse rovinarsi, solo ed esclusivamente su questa sarà praticata una cura con medicamenti speciali dei quali, tuttavia, al momento dell’immissione nel mercato non dovrà risultare alcuna traccia. È l’ «agricoltura di precisione».

"Voglio lanciare questo messaggio a tutti i giovani della Maremma – dice Luigi Galimberti – Se si ha u’idea, un sogno, lo si insegua. Provate! Non una, ma decine di volte fin quando non vi riesce. La mia storia insegna. Ho avuto un’idea e ho immaginato di avere risorse economiche illimitate per realizzarla. L’ho costruita su carta in ogni dettaglio, l’ho tradotta in una presentazione di Power Point e sono andato a bussare alle porte di chi poteva finanziare il progetto. E alla fine, passo dopo passo, siamo riusciti a raccogliere 19 milioni di euro".

Le porte che si sono spalancate sono quelle di un pool di banche con Iccrea BancaImpresa come capofila.

"Sfera è un progetto innovativo e unico nel suo genere – dice Enrico Duranti, direttore generale di Iccrea BancaImpresa. Il progetto rappresenta un esempio tangibile di sostegno a iniziative di agricoltura 4.0, in grado di coniugare al meglio i vincoli dei cicli biologici con le richieste crescenti di prodotti alimentari sostenibili, tracciabili e di qualità elevata. Iccrea BancaImpresa, come banca corporate del Credito Cooperativo, insieme alle BCC è accanto ai progetti di start-up che evidenziano le eccellenze imprenditoriali italiane espressione della vivacità di un territorio. L’agricoltura è, da sempre, il comparto dove abbiamo investito di più, per vocazione e per le opportunità che offre il nostro Paese. Oggi però serve promuovere nuove idee, nuovi modelli e filiere di produzione, nuovi business".