Grosseto, 23 aprile 2014  - NUOVO capitolo della protesta dei residenti di via Repubblica di San Marino. A intervenire nella polemica sulla realizzazione dell’area per gli spettacoli itineranti davanti alle abitazioni è il vicesindaco Paolo Borghi, più volte chiamato in causa dai cittadini. «Nell’aprile 2011 — ricorda Borghi — ho incontrato gli abitanti di via Repubblica di San Marino e in quell’occasione sono emerse due istanze: la prima legata alla viabilità interna, che secondo il Piano lambiva i fronti nord delle abitazioni su via Repubblica di San Marino.

 

L’altra questione era rappresentata dall’area per spettacoli viaggianti, ubicata dentro l’area del centro commerciale. Fu spiegato che la previsione del nuovo centro commerciale è figlia di una pianificazione che viene da lontano (Piano strutturale adottato nel 2004 e approvato nel 2006) e che semmai sarebbe stato in quelle sedi che i residenti avrebbero dovuto presentare le loro osservazioni».


Anche se tardive e quindi «fuori tempo massimo», le osservazioni furono presentate. E la numero 100, relativa all’allontanamento della strada dalle abitazioni, fa sapere Borghi, è stata parzialmente accolta. È andata peggio, invece, per la richiesta di realizzare altrove l’area per gli spettacoli itineranti. «L’osservazione n. 99 — ricostruisce puntualmente Borghi — che richiedeva il trasferimento dell’area per spettacoli viaggianti non fu giudicata accoglibile, in quanto l’area era già prevista dal Piano strutturale ed è stata oggetto di una variante anticipatrice del Regolamento urbanistico, inclusa in un piano attuativo già convenzionato con l’amministrazione comunale».
 

Ma i residenti di via Repubblica di San Marino non hanno mai smesso di sperare che anche la loro osservazione, come l’altra relativa all’allontamento della strada dalle case, potesse essere accolta. Le loro speranze si sono infrante alcune settimane fa, di fronte all’avanzare delle ruspe e dei cantieri.
Un brusco risveglio che ha riportato i cittadini sul piede di guerra. Tanto più dopo l’appuntamento in Comune disertato dal sindaco Emilio Bonifazi e nel quale l’assessore Giancarlo Tei ha prospettato le ipotesi di destinare l’area alle baracche per gli artisti o alla Protezione civile. Due opzioni che non sono andate proprio giù ai residenti, che una volta di più si sentono abbandonati dal Comune, che pure, come evidenzia Borghi, ha dato «una piccola risposta, ma coerente con quanto consentito dagli strumenti in mano all’amministrazione». Ma ora i cittadini vogliono di più. Chiedono che in quell’area prenda forma il miraggio di un parco attrezzato. E non vogliono arrendersi.