Grosseto, 17 aprile 2014 - La Concordia ancora non ha trovato il suo porto per lo smantellamento. Accanto a una soluzione prettamente italiana se ne profila una turca. Lo ha detto ha chiare lettere il capo della Protezione Civile, Franco Grabrielli, stamani in audizione alla Commissione Ambiente della Camera sulla rimozione del relitto della Costa dall'Isola del Giglio.

"Per lo smantellamento del relitto della Concordia allo stato c'e' una soluzione italiana e una turca - ha detto Gabrielli -.La Turchia ha presentato l'offerta piu' conveniente: 40 milioni di dollari, a fronte di una richiesta di 200 milioni, fuori mercato, da parte di Civitavecchia. Nel mezzo ci sono le soluzioni Piombino e GenovaIl porto di Palermo si e' reso non piu' disponibile". "Il porto di Piombino - ha proseguito Gabrielli - non ha il bacino sufficiente per accogliere le operazioni di smaltimento della Concordia, e per quello che io so l'armatore considera questa soluzione problematica, perche' meno supportata sul fronte delle tempistiche di smantellamento e sotto il profilo della sicurezza delle operazioni". Facendo un confronto con l'altro porto italiano dove potrebbe essere trainata la nave, Gabrielli ha tuttavia ricordato che "dall'Isola del Giglio si raggiunge Piombino in una giornata di navigazione, mentre si arriva a Genova in 5 giorni". In quest'ultima ipotesi, dunque, "l'unica vera criticita' che dovra' essere valutata e' il rischio del traino da moltiplicare per cinque", considerando che "la nave andrebbe a Voltri per un primo smantellamento - ha concluso il prefetto - e poi a Genova per il definitvo". 

La soluzione turca presuppone l'utilizzo del vanguard, quella italiana del traino: "Noi - ha detto Gabrielli - ci aspettiamo non solo l'indicazione di una soluzione ma una corposa documentazione che illustri i rischi e le problematiche legate a ciascuna delle due soluzioni".

Dei 30 porti sondati dalla societa' londinese che ha selezionato anche i consorzi per il raddrizzamento della nave della Costa 13 hanno presentato offerte, ha spiegato, "quattro sono porti italiani: Piombino, Civitavecchia, Genova e Palermo. Ci sono poi la Turchia, la Gran Bretagna, la Norvegia", "l'offerta piu' bassa e' quella Norvegese, non sostenibile per la distanza".

Per quanto riguarda i tempi della rimozione Gabrielli ha sottolineato che "a causa delle sollecitazioni cui sono sottoposte le strutture del relitto della Concordia la dilazione temporale viene vissuta non solo da me, ma anche dai tecnici, con grande apprensione", quindi per la rimozione della nave dal Giglio "non stabiliamo delle date, ma faremo il prima possibile".