Grosseto, 10 aprile 2014 - CINQUE anni. E’ la condanna confermata ieri dalla Corte di Appello di Bologna nei confronti di un follonichese di 51 anni, un commerciante che per molti anni era «emigrato» in Emilia Romagna. E’ accusato di avere abusato sessualmente e ripetutamente della figlia undicenne della sua compagna. Le violenze — secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini — sono iniziate nel 2008, in aereo, al rientro da un viaggio in Tailandia e sono andate avanti ripetutamente per mesi, con rapporti sessuali completi. Fino a quando l’adolescente non ha raccontato tutto al padre. Immediatamente è scattata la denuncia dei genitori alla polizia di Cesennatico e da qui sono partite le indagini che hanno portato il 22 febbraio dello scorso anno alla condanna del follonichese a cinque anni di reclusione e al pagamento di una provvisionale di cinquantamila euro: 5mila euro a ciascuno dei genitori, assistiti in giudizio dall’avvocato Luca Vendaloro, e 40mila alla bambina. Oltre al risarcimento dei danni che dovrà essere quantificato in separata sede.

La famiglia della ragazzina ha chiesto un milione di euro. Ieri, poi, la Corte di Appello di Bologna ha confermato in toto la sentenza di primo grado, compresa l’interdizione perpetua da ogni pubblico ufficio, l’interdizione legale e la sospensione dell’esercizio della potestà di genitore — l’uomo ha due figli — e l’interdizione perpetua da qualsiasi ufficio attinente la tutela e la curatela. Il commerciante ha sempre negato ogni accusa, asserendo che si tratterebbe di una ripicca della madre della ragazzina. In realtà la vittima ha ricostruito esattamente e con dovizia di particolari ogni incontro sessuale con il follonichese, in sede di incidente probatorio. Oltre al fatto che due Tribunali hanno riconosciuto al colpevolezza dell’uomo, che nel 2010 fu arrestato e rimase in carcere per due giorni, trascorrendo poi 11 mesi ai domiciliari. E’ tornato a vivere a Follonica.