Grosseto, 27 febbraio 2014 -  L'ex comandante della Costa Concordia Francesco Schettino è salito a bordo del relitto della nave per partecipare al sopralluogo nell'ambito del processo che lo vede come imputato per il naufragio nel quale morirono 32 persone.

Il video: assalto mediatico a Schettino mentre si dirige sulla Concordia - LINK

Schettino, di prima mattina, era uscito dalla casa presa in affitto da martedì, e si è recato all'albergo dove si è svolto il briefing che ha preceduto il sopralluogo.

FOTO: L'EX COMANDANTE SUL PONTE DELLA NAVE

L'auto sui cui viaggiava Schettino è stata 'scortata' da una barriera di operatori tv e fotografi che ne hanno quasi bloccato la marcia. Poi, nel tratto a piedi tra l'albergo e il porto, Schettino ha reagito in maniera molto irritata all'assedio di fotografi, cameramen e giornalisti. 

"Fermateli, dovete fermarli, non riesco a passare", ha detto Schettino, uscendo dall'albergo del Giglio per recarsi all'imbarco diretto alla Costa Concordia. L'ex comandante ha chiesto aiuto a carabinieri e vigili urbani perché  liberassero il passo dalla folla di decine e decine di giornalisti, fotografi e operatori tv che lo hanno immediatamente attorniato mentre si accingeva a imboccare a piedi la stradina lungo il porto.

Ci sono stati spintoni, urla, ad un certo punto Schettino si è rifugiato nella veranda di un ristorante chiedendo ancora alle forze dell'ordine aiuto per poter camminare verso l'approdo. Dopo una breve sosta, il comandante ha ripreso a camminare, a passo svelto, inseguito e marcato stretto da un gran numero di telecamere e microfoni, quindi ha raggiunto il box dove, anche a lui, sono stati consegnati casco anti-infortunistico e giubbotto salvagente, mentre gia' indossava scarpe antiscivolo.

Intanto, sul sopralluogo in corso è arrivato il commento procuratore capo di Grosseto, Francesco Verusio: del "Nessuno dei 32 morti della Costa Concordia è deceduto perché il generatore diesel di emergenza non funzionò la sera del naufragio". Le  azioni dei periti a bordo del relitto servono proprio per verificare questo apparato della nave.

Sull'inchiesta della Procura per la presunta manomissione del generatore di emergenza, nei giorni scorsi, da parte di incaricati di Costa Crociere, Verusio ha detto che "questo fatto molto grave non mi sembra
comunque che possa influire più di tanto sulla ricostruzione dei fatti che abbiamo già' svolto durante l'inchiesta sul naufragio".