Grosseto, 5 novembre 2013 - Una storia di un paio di settimane, nientye di importante per cui "definirmi amante mi pare una parola grossa".

Al settimanale "Oggi" , in un'intervista che sarà  pubblicata domani, mercoledì 6 novembre, ribadisce la sua versione sullla relazione con Francesco Schettino, il comandante della Costa Concordia sotto processo per il naufragio della nave (avvenuto il 13 gennaio 2012, con 32 vittime). Quella sera, la sera del tragico impatto contro gli scogli davanti all'Isola del Giglio, Domnica Cemortan, hostess moldava, era in plancia con Schettino.

"La storia _dice Cemortan nell'intervista della quale sono stati anticipati alcuni brani_  se così la vogliamo chiamare, è durata un paio di settimane. Amante mi sembra una parola grossa".

Domnica rivela come è nata la sua relazione con Schettino: "Mi sono imbarcata su Concordia il 9 dicembre  e sono scesa il 28. La hostess dei passeggeri russi, che io avrei sostituito, durante un galà mi ha presentato a tutto il personale di bordo. Compreso Schettino. La storia quando è cominciata? Non ho segnato la data, ma era la mia seconda settimana a bordo. Quando a bordo e' presente un certo numero di passeggeri, tutti della stessa nazionalità, il comandante li riunisce in una sala della nave e li accoglie con un messaggio di benvenuto. I russi erano parecchi. Ce n'erano almeno un centinaio ogni crociera. Schettino non parlava il russo - racconta Domnica - ed ero io a preparargli il testo da leggere in pubblico".

Proprio in occasione della preparazione del testo sarebbe scattata la scintilla: "Eravamo nello studio, annesso alla cabina del comandante". Gli incontri quando avvenivano? "Il mio lavoro cominciava il mattino all'alba e finiva a notte fonda. Non sono in tanti a circolare per la nave in quegli orari. Quasi tutti dormono. E si può osare qualcosa di piu'", dice Domnica che spiega: "Ho nascosto la relazione con Schettino per proteggere me, la mia vita privata e anche quella del comandante".

Ala domanda se sia stato il comandante ha chiederle riservatezza, la Cermotan risponde: "Schettino da quella notte non l'ho piu' visto ne' sentito. Credo avesse altro a cui pensare. E mai, dico mai, si e' fatto vivo per chiedere una cosa del genere".