Grosseto, 18 settembre 2013 - DAVANTI ai suoi occhi c’è sempre la Costa Concordia. Una presenza ingombrante che nessuno spostamento potrà farle dimenticare. Per Susy Albertini quella nave rappresenterà sempre l’inizio del suo incubo. Il ‘gigante’ addormentato davanti all’isola del Giglio che le ha strappato la sua piccola Dayana. A quasi due anni dalla tragedia, i riflettori sono tornati ad accendersi sulla Concordia per le operazioni di rimozione. Un dolore che si rinnova. Ma dal quale la mamma di Dayana non fugge. In questi giorni la signora Albertini ha infatti seguito in televisione e su internet le fasi del recupero. «La mia speranza — dice Susy Albertini — è quella che le due vittime ancora disperse vengano ritrovate e restituite ai loro famigliari. Mi auguro che una tragedia come questa non capiti mai più. Per me quella nave rappresenta l’inizio del mio dramma, il ricordo di una vacanza che si trasforma in un incubo. Voglio ancora ringraziare tutti i soccorritori che hanno rischiato la vita per restituirmi la mia piccola Dayana e tutte le altre vittime. La gente non deve dimenticare quello che è successo affinchè non capiti mai più una cosa simile».
 

LA MAMMA di Dayana in questi venti mesi terribili non è mai mancata la forza di rivivere la tragedia. Lo scorso 13 gennaio aveva partecipato anche alla prima commemoriazione del naufragio al Giglio. Anche dopo il ritrovamento del corpo della figlia, avvenuto 40 giorni dopo la sciagura, si era fatta accompagnare vicino al relitto per lasciare un mazzo di fiori in acqua. «Mia figlia è sempre nel mio cuore — prosegue la signora Albertini — In questi venti mesi sono andata sempre a trovarla al cimitero. Le porto sempre i fiori colorati che le piacevano e prego per avere la forza di vivere senza la sua presenza fisica». La piccola Dayana riposa nel cimitero di Rimini accanto al padre Williams Arlotti, vittima anche lui del naufragio del 13 gennaio del 2012. In casa della famiglia Arlotti invece nessuno vuole guardare le operazioni di recupero di questi giorni.

«Quando in televisione ci sono immagini che ripercorrono la tragedia — racconta Sabrina Ottaviani, cugina di Williams, mio zio cambia canale. Preferisce non ricordare e vedere queste scene per lui è troppo doloroso. Il tempo aiuta, ma è davvero difficile superare. La ferita resta aperta». Nessuna voglia di ripercorrere la tragedia anche in casa Brolli, la famiglia di Misano scampata al naufragio che ha deciso di voltare pagina e tenersi alla larga da cerimonie e commemorazioni.
Filippo Graziosi