Grosseto, 30 agosto 2013 - E' stata un’embolia polmonare a uccidere Valentina Col, la diciassettenne romana, morta all’ospedale di Orbetello domenica scorsa. E’ una delle poche indiscrezioni trapelate al termine dell’autopsia eseguita ieri. Da capire quale sia il nesso tra la caduta sulla spiaggia avvenuta il 14 agosto e la morte dieci giorni dopo.

Un po’ più difficile delineare lo scenario in cui è deceduto Sergio Fiorini, il pensionato di 76 anni che ha subito una trasfusione che non doveva avere e che è morto poche ore dopo. Capire quanto quel sangue non compatibile abbia 'intossicato' un organismo reso debole dalla malattia, una polmonite, per la quale era ricoverato dal 9 agosto.

"Al momento non è possibile sapere - ha sottolineato il procuratore Francesco Verusio - se e quanto la trasfusione abbia contribuito al decesso. Dobbiamo attendere". Non trovano conferma ufficiale le voci circolate al termine dell’autopsia sull’anziano, sulla mancanza di causalità tra la trasfusione e la morte.

I familiari di Fiorini continuano a non darsi pace. "Ci sono molti aspetti da chiarire - dice il loro legale, l’avvocato Alessandra Silvestri - a cominciare dalla sacca di sangue vuota, quando era stato detto che al paziente erano stati somministrati solo due o 3 millilitri di sangue". La Procura ha chiuso il cerchio sulle due inchieste iscrivendo nel registro degli indagati per omicidio colposo 21 persone.

Dieci per la vicenda orbetellana (9 medici tra area medica e radiologia e un radiologo della clinica campana dove il 19 agosto la ragazza si era rivolta per una lastra) e undici per la morte di Fiorini (medico e infermiera di rianimazione, sei medici di malattie infettive, due di pneumologia e un internista).

Ieri il direttore generale dell’Asl, Fausto Mariotti, ha ricevuto gli ispettori del ministero per la salute: Alessandro Ghirardini, Cristina Tamburini e Angela De Feo. Insieme a loro Giuliano Grazzini, direttore del centro nazionale del sangue.

Presenti Riccardo Tartaglia, direttore del centro di gestione rischio clinico della Regione e Gianfranco Gensini, preside della facoltà di medicina a Firenze. Otto ore durante le quali gli ispettori hanno visto i reparti e ascoltato il personale coinvolto. Oggi saranno a Orbetello.