Grosseto, 8 luglio 2013 - E' durata appena un quarto d'ora la prima udienza del processo sul naufragio della nave {{WIKILINK}}Costa Concordia {{/WIKILINK}} a causa dello sciopero nazionale degli avvocati. In aula, stamattina, si è comunque presentato l'unico imputato, il comandante Francesco Schettino. A sorpresa è arrivata anche {{WIKILINK}}Domnica Cemortan{{/WIKILINK}}, la ballerina moldava che si trovava in plancia di comando la sera del naufragio della Costa Concordia. La giovane si e' presentata in aula a Grosseto con un legale per costituirsi parte civile nel processo. La sua presenza e' passata quasi inosservata nell'area riservata alle parti offese. La moldava, dopo aver lasciato il teatro di Grosseto si e' recata con un suo avvocato alla procura di Grosseto per presentare una denuncia contro Costa Crociere spa, cosi' come gia' fatto nei mesi scorsi da altri naufraghi, chiedendo di accertare se ci furono anche
responsabilita' penali dei vertici della compagni di navigazione.

Domnica nella sua breve presenza in aula ha potuto osservare da una certa distanza il comandante Francesco Schettino, seduto sul banco degli imputati, collocato sul lato opposto e in una posizione piu' avanzata rispetto alla zona riservata alle parti offese, entrambi con le spalle rivolte alla galleria in alto dove si trovano i giornalisti. I due non si sarebbero incrociati, anche perche' gli ingressi per l'imputato e le altre parti sono separati. E comunque Schettino e' rimasto per tutta l'udienza rivolto verso la cattedra dei giudici, senza girarsi indietro. Secondo i racconti di chi le era vicino in aula, Domnica ha scambiato solo brevi frasi con il suo legale, poi quando il presidente del collegio ha interrotto l'udienza, e' rapidamente uscita da teatro per andare in procura.

L'istanza sara' presentata alla prossima udienza. Il presidente del collegio del tribunale, Giovanni Puliatti, dopo aver fatto fare l'appello, ha quindi chiuso l'udienza rinviandola al 17 luglio

AVVOCATO SCHETTINO - "Noi chiediamo solo l'accertamento della verità. La condanna sarà il tribunale, e sono certo un tribunale sereno, a stabilirla. Le condanne chieste per gli altri imputati, per le quali la procura ha prestato consenso, sono veramente minime. Rispetto ad una sproporzionata richiesta di 20 anni per Schettino c'è qualcosa che non comprendo, non sono assolutamente daccordo". E' quanto ha affermato, ai microfoni di SkyTg24, Domenico Pepe, il legale di Francesco Schettino. "Il comandante - ha concluso l'avvocato - non se n'è andato, è caduto dalla nave perché era abbattuta in maniera tale che aveva come piano di calpestio un muro quasi verticale, tant'è che gli altri ufficiali si sono tuffati in mare".