Grosseto, 21 giugno 2013 - «CORRUZIONE: purtroppo è un reato molto diffuso anche in questo territorio». Un’affermazione su cui c’è poco altro da aggiungere, considerando che è stata fatta, ieri mattina, dal procuratore capo Francesco Verusio nel corso della conferenza stampa di presentazione del Protocollo d’intesa siglato tra la Procura grossetana e la Procura generale della Corte dei Conti di Firenze.

Un passaggio importante per snellire le indagini che riguardano i reati contro la pubblica amministrazione. Con particolare riguardo alla truffa e alla corruzione, appunto.

«IN REALTÀ — ha spiegato il procuratore capo Verusio — la normativa per lo scambio di informazioni esiste già, ma con questo protocollo vogliamo andare oltre e rendere la collaborazione tra le due Procure più veloce e specifica, considerando che ci saranno magistrati incaricati ad hoc».

Un accordo snello, suddiviso in sei articoli, che detta le regole e i tempi di collaborazione. Nonché incontri periodici tra isostituti delle due Procure. «La normativa — ha aggiunto il procuratore generale della Corte dei Conti, Angelo Canale — prevede già lo scambio di informazioni e la collaborazione. Con questo protocollo vogliamo anticipare i tempi anche in fase di indagine». E proprio all’articolo 2 dell’intesa è riportata la sostanza dello «scambio».

«FERMO restando — si legge — quanto stabilito dal codice di procedura penale, la Procura ordinaria trasmette alla Procura contabile copia delle richieste di rinvio a giudizio, delle citazioni dirette a giudizio, di quelle a giudizio direttissimo o immediato, nonché le richieste di applicazione di misure cautelari, qualora emergano profili di danno alle pubbliche finanze cagionati da dipendenti pubblici e amministratori».

Alla firma oltre Verusio e Canale, erano presenti cinque dei sette sostituti della Procura grossetana: Maria Navarro, Stefano Pizza, Marco Nassi, Giuseppe Coniglio e Alessandro Leopizzi, il sostituto procuratore generale della Procura contabile Letizia Dainelli, il prefetto Marco Valentini, il questore Michele Laratta, il comandante provinciale della Guardia di finanza Massimiliano Giua, il tenente colonnello dei carabinieri Eugenio Cammarata, il commissario del Corpo Forestale dello Stato Cristiano Manni.

Altro reato cui sarà prestata particolare attenzione la truffa e la truffa aggravata per ottenere le erogazioni pubbliche. Un «campo» che in particolare negli ultimi anni ha avuto una discreta impennata, in particolare per quanto riguarda i contributi comunitari.

di CRISTINA RUFINI