Grosseto, 15 aprile 2013 - Si torna a indagare Francesco Schettino per disastro ambientale riguardo al naufragio della nave Costa Concordia all'Isola del Giglio. La procura di Grosseto ha revocato la richiesta di archiviazione su questo reato dopo aver letto un recente rapporto dell'Arpat Toscana.

''Avevamo chiesto per Schettino l'archiviazione per reati ambientali considerato che le analisi delle acque hanno dato per mesi esito negativo e dimostravano che non c'era inquinamento'', ha spiegato all'Ansa il procuratore di Grosseto, Francesco Verusio. ''Ma poi un rapporto di fine marzo dell'Arpat - ha proseguito - ha evidenziato che lo strusciamento della nave sul fondale ha compromesso flora e fauna marina''. Tra i danni piu' evidenti quelli subiti da praterie di Posidonia e habitat di gamberi. Ora l'indagine per reati ambientali fa parte di un altro fascicolo rispetto all'inchiesta principale.

Intanto Francesco Schettino in questi giorni si trova a Grosseto per seguire l'udienza preliminare al teatro Moderno, previsto per domani mattina, mercoledì 17, alle 9,30. L'ex comandante della Concordia ha affittato una villetta insieme ai suoi legali.

Stamani il procuratore capo di Grosseto, Francesco Verusio, a una troupe di Sky ha dichiarato: "La societa' Costa e' fuori dal procedimento perche' da una parte e' parte lesa, dall'altra e' responsabile civile. Non e', invece, fuori dal processo perche' ha fatto un patteggiamento con la legge 231".
A chi gli chiedeva un commento circa le dichiarazioni dell'avvocato di Schettino, secondo cui
il comandante sarebbe vittima di un incidente sul lavoro, il procuratore risponde: "Lascio a voi un eventuale commento su questo".

La procura di Grosseto aprira' un fascicolo sui vertici societari di Costa Crociere e Carnival Corporation & Plc in merito al naufragio della Costa Concordia. Lo si apprende da fonti inquirenti. La nuova inchiesta nasce da una denuncia presentata dal pool di avvocati di 'Giustizia per la Concordia' che chiede di indagare i consigli di amministrazione delle compagnie per concorso con gli attuali imputati nel naufragio e nel ritardo dei soccorsi al Giglio dove vi furono 32 vittime.

"COSTA PARTE CIVILE - "A parte le vittime Costa e' quella che ha subito i danni maggiori". Lo ha sottolineato l'avvocato della compagnia, Marco De Luca, entrando al Teatro Moderno di Grosseto dove a breve prendera' il via l'udienza preliminare della strage del 13 gennaio che ha causato la morte di 32 vittime. L'avvocato ha anche sottolineato che la compagnia si costituira' parte civile. "Abbiamo perso - ha concluso De Luca - una nave da 500 milioni. Chi commette un reato li deve risarcire".

"NON E' L'UNICO RESPONSABILE - Secondo l'avvocato statunitense John Arthur Eaves, Francesco Schettino non è l'unico responsabile del naufragio della Costa Concordia. Eaves rappresenta 50 passeggeri di diverse nazionalità, dei quali 5 statunitensi, e ha fatto causa a Costa e Carnival negli Stati Uniti.  "Abbiamo sempre detto - ha proseguito Eaves - che le compagnie Carnival e Costa hanno permesso che Schettino e altri capitani in molte occasioni siano andati troppo vicino alle coste: era una pratica comune, tollerata e forse anche incoraggiata, quindi chiediamo alla compagnia perché abbia permesso che questo accadesse sapendo il rischio che si correva, perché avesse un equipaggio non adeguatamente preparato e non capace di comunicare con il capitano". Eaves ha spiegato che il processo per la causa che ha intentato contro Costa e Carnival "si aprira' in California nel luglio 2013".

IL GIGLIO CHIEDE 80 MILIONI - Il Comune dell'Isola del Giglio ha chiesto per il naufragio della Costa Concordia danni quantificabili ''in almeno 80 milioni di euro''. Lo ha richiesto il legale del Comune, Alessandro Maria Lecci, chiedendo la costituzione di parte civile nell'udienza preliminare in corso a Grosseto. Nella cifra è calcolato il danno d'immagine per l'isola, ormai da tutti associata al disastro, dicono i legali. ''Senza dire poi - si legge ancora nell'atto di richiesta di costituzione di parte civile proposto dal Comune al gup attraverso l'avvocato Alessandro Maria Leggi - del piu' completo stravolgimento di una
delle piu' belle aree paesaggistiche del suo territorio e della sua costa, del porto, della vita dell'isola e della popolazione, cosi' come della macchina amministrativa'' che nei tempi successivi al naufragio
subi' un 'blocco', che secondo il Comune e' destinato a proseguire fino alla rimozione del relitto.

CIRO AMBROSIO: "SCHETTINO CHIESE DI AUMENTARE VELOCITA'" - Intanto Ciro Ambrosio, primo ufficiale di coperta quella notte, dice a Tgcom 24: "Schettino mi ordinò di usare il timone a mano, disattivai il sistema di navigazione integrata. Da quando Schettino ha preso il comando quella notte si è avvicinato maggiormente all'isola e nell'avvicinamento dell'isola il comandante decise di aumentare la velocità".

SALVATORE URSINO PARTE CIVILE - E anche Salvatore Ursino, ufficiale in affiancamento la sera del disastro sulla Costa Concordia, chiedera' di costituirsi parte civile contro la Compagnia Costa Crociere Spa'. Lo ha annunciato l'avvocato Antonio Langher, legale di Salvatore Ursino, ex indagato la cui posizione e' stata archiviata. ''Ci costituiamo parte civile contro Costa Crociere Spa per vedere riconosciuti alcuni suoi diritti - ha proseguito Langher - Prima di tutto non ha percepito i soldi che gli spettavano da contratto e, essendo tra i piu' giovani ufficiali della Compagnia, ha visto la sua carriera distrutta. Adesso infatti non e' imbarcato ma lavora in ufficio''.

IL FRONTE CODACONS - Dal canto suo il Codacons chiede una simulazione dell'incidente. Secondo i consulenti del Codacons, senza l'errore del timoniere indonesiano Jacob Rusli Bin la Costa Concordia non sarebbe finita contro gli scogli dell'isola del Giglio. Per dimostrare quanto emerge dal modello elaborato da Bruno Neri, dell'Università di Pisa, l'associazione di consumatori ha depositato a gennaio in Procura, a Grosseto, una richiesta formale perché sia effettuata una simulazione di quanto accaduto la notte del 13 gennaio davanti all'isola. La simulazione avverrebbe con la nave gemella della Concordia, la Costa Serena, utilizzando "naturalmente non gli scogli, come punto di impatto, ma una boa", spiega Neri.

"L'errore del timoniere indonesiano è probabilmente, addirittura, determinante, ferme restando le responsabilità di Schettino e di Costa a terra. Fu il comandante ad accorgersi dell'urto che stava per avvenire: per questo diede l'ordine in modo così concitato, e poi frainteso dal timoniere".

L'AVVOCATO DI AMBROSIO: "CHIEDERE RITO ALTERNATIVO? VALUTERO' IN UDIENZA - ''Mi chiedete se potremo scegliere un rito alternativo? Non abbiamo deciso, sono scelte da fare sul momento nel corso dell'udienza preliminare, guardando come vanno le cose per il mio assistito''. Lo ha detto il difensore di Ciro Ambrosio, avvocato Salvatore Catalano, durante una pausa dell'udienza preliminare. ''E' chiaro che se sono sicuro del proscioglimento, posso fare per il mio assistito una scelta di rito alternativo'', ha continuato l'avvocato Catalano. Lo stesso legale ha definito ''fisiologica'' la richiesta di costituzione di parte civile di Costa Spa ''in questo tipo di processo dove tutti gli indagati sono imputati di colpa e dove Costa ritiene di aver subito un danno. Per quanto ci riguarda comunque non abbiamo nessun rilievo da fare ora'' alla richiesta di Costa ''semmai i rilievi li faremo in dibattimento''. L'avvocato Catalano ha anche detto che ''Ambrosio non parteciperà all'udienza preliminare a meno che non se ne presenti la necessità.

LA DIFESA DI SCHETTINO: "RISARCIRE? POTREBBE PERDERE LA CASA" - "La costituzione di parte civile di Costa è completamente assurda. E' ridicolo che l'azienda proprietaria della nave si costituisca parte civile contro un suo dipendente. Il comandante Schettino è uno che ha lavorato tutta la vita, è una persona normale: che risarcimenti del danno credete possa sostenere? Forse potrebbe perdere la casa ma nulla più''. Lo ha detto l'avvocato Francesco Pepe, del collegio difensivo di Schettino, ai giornalisti che gli chiedevano come avrebbe potuto risarcire eventualmente i danni.