Grosseto, 26 marzo 2013 - Molti preferiscono non parlare. Altri se ne vanno agitando le mani, scuotendo la testa e urlano improperi di ogni tipo. Altri cercano di combattere. Il taglio probabile dei Frecciabianca dalla stazione di Grosseto ha dunque alzato un vespaio di polemiche. Anche perché sono molti i pendolari che si affidano ai vagoni e alle rotaie, tutti i giorni, per raggiungere il posto dove lavorano. Tutti d’accordo: è una vergogna che una città come Grosseto venga tagliata fuori dalle grandi tratte di comunicazione.

"Speriamo bene - inizia Licia Salari -. Ormai la mia vita e il treno vanno di pari passo, ma se dovessero tagliare anche le tratte regionali non saprei davvero come fare. E poi in questo modo Grosseto e la Maremma sarebbero davvero tagliati fuori dal mondo". Chi pensa di essere arrivato al punto di non ritorno è Andrea De Pirro: "Iniziano ad essere davvero troppi i servizi che vengono tagliati. La comunità - dice - è allo stremo perché paga le tasse ma non ha risposte certe da parte di chi comanda. E i treni sono la logica conseguenza di quello che sta succedendo in questo paese. È il sistema che va cambiato". Arrabbiatissima è anche Giulia Rabissi, ragazza che spesso va a Roma per studiare: "Adesso ci metto un’ora e mezza - dice - se dovessi montare su un Regionale il viaggio diventerebbe di due ore e 50 minuti. E sarebbe uno stravolgimento di tutta la mia giornata. Non è possibile che accada tutto ciò. Credo che l’amministrazione di questa città debba in qualche modo fare chiarezza e lottare per i pendolari che a Grosseto sono tantissimi". Chi non usa mezze misure è Rossana Belli, giovane studentessa alle prese con un disagio che sarebbe difficilmente risolvibile. "Credo che sia un errore madornale anche perché Grosseto è un capoluogo di provincia e deve avere una stazione ferroviaria che funziona. Senza quelle fermate saremo davvero tagliati fuori dal resto dell’Italia". Sulla stessa lunghezza d’onda Mirco Nulli di Orbetello. Anche lui uno che sul treno ci viaggia spesso per motivi di lavoro: "Per Orbetello si trattaterebbe dell’ennesima beffa. Tutta la Maremma è una zona dimenticata, ma se adesso toglieranno anche le fermate ai treni di lunga percorrenza allora sarebbe la fine. Per andare a prendere un treno dovremo andare a Roma e non più a Grosseto. Ma dove andremo a finire?".

"Il rischio è che un intero territorio resti isolato dal trasporto veloce su ferro e questo non possiamo permettercelo". Con una mozione il gruppo del Pd in consiglio regionale interviene sulla questione della linea Tirrenica riguardo lo spostamento, previsto entro giugno, da parte di Trenitalia, di sei treni veloci". "In un momento in cui i tempi dovrebbero ridursi, perché chi si sposta in treno, per esigenze di studio o di lavoro, ha bisogno di far diminuire i tempi degli spostamenti, qui si va nella direzione opposta", spiega Lucia Matergi consigliere regionale Pd.

di Matteo Alfieri