Grosseto, 3 febbraio 2013 - SE SI ARRIVA a rubare i nomi dei morti siamo davvero a un punto di non ritorno. E non importa se si tratta di carabinieri, di poliziotti o di gente comune. Stiamo parlando di persone che hanno perso la loro vita, qualsiasi sia stata la ragione o la loro condizione o le mansioni svolte. Si tratta di rispetto per i defunti. In piazza Nassiriya è morto anche questo. Qualcuno ha deturpato il monumento che era stato inaugurato nel 2004 in ricordo dei militari dell’Arma uccisi nell’attento di Nassiriya, il 12 novembre del 2003. Un lungo foglio verde acqua con sopra i nomi impressi con lettere in bronzo, che abbracciava due cippi. Il tutto sopra un basamento con cordolo in rame.
 

LE LASTRE di rame sono state rubate ormai da tempo — e mai sistemate —. Da qualche settimana è sparito anche il lungo foglio verde che faceva da targa con sopra i nomi. Da settimane appunto. Nel silenzio assoluto, a cominciare dall’amministrazione comunale che pare abbia sporto denuncia contro ignoti. E poi? Aspettiamo forse che i ladri — della cui mancanza di rispetto non possiamo più sorprenderci — tornino a riportare il maltolto con fare contrito e chiedendo perdono per l’affronto? Magari sarebbe stato opportuno sistemare quell’area subito. Lì, in un piazzone dove passano centinaia e centinaia di persone, dove da dicembre e fino a pochi giorni fa c’è stato un mini luna park. Nessuno ha pensato di ridare dignità a uno spazio dedicato alla memoria di persone morte. Che poi significherebbe ridare dignità alla propria città.
 

E’ IL DEGRADO che si aggiunge al degrado. «E’ incredibile — sottolinea il capogruppo di opposizione in consiglio comunale, Mario Lolini — Quando me lo hanno detto non volevo crederci. Sono passato a vedere con i miei occhi e sono rimasto indignato. Ma come è possibile? Poi sono venuto a sapere che l’amministrazione comunale lo sapeva da tempo e che aveva sporto denuncia». Si ferma un attimo e pensa a possibili soluzioni. Criticare e basta è sempre un atteggiamento poco produttivo. «La situazione in città sta diventando seria — prosegue Lolini — dobbiamo metterci in testa di prendere provvedimenti da subito. Non possiamo permetterci che degeneri. Capisco che un sistema di videosorveglianza costa, anche se oggi i prezzi sono notevolmente più bassi. Ma ormai non possiamo più permetterci di aspettare. La nostra città va tutelata. Invece di spendere soldi per togliere le colonne della passeggiata di Marina di Grosseto, è più urgente un sistema di videosorveglianza in città». Giusto per la cronaca, il 23 gennaio scorso a Porto Torres, è stata rubata un’altra lapida, anche questa con su impresso i nomi dei caduti di Nassiriya.