Grosseto, 19 agosto 2012  - Incendio e terrore ieri a Marina di Grosseto, con case e campeggi evacuati. Un rogo, di almeno 80 ettari che avrebbe provocato danni economici, sostiene Legambiente, per oltre un milione e 200mila euro. Non c'è pace per la Terra dei Butteri. La Maremma continua a bruciare, oltre che per l’arrivo dell’ennesimo anticiclone africano, anche, e sopratutto per colpa di qualcuno che anche ieri si è «divertito» a mettere a ferro e fuoco la provincia. I vigili del fuoco hanno trovato tre 'inneschi' in pineta: la conferma che l'incendio, domato solo questa mattina, sarebbe di origine dolosa e che sarebbe partito da tre punti. Nella notte i carabinieri hanno fermato un uomo, sospettato di aver innescato uno dei focolai.

 

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GLI EVACUATI DORMONO IN UN CENTRO COMMERCIALE, ARRIVA L'ESERCITO - Hanno passato la notte in un centro commerciale, riaperto appositamente, e in alcuni stabilimenti balneari della zona, gli oltre 1.100 turisti del campeggio 'Il Sole' evacuato a Marina di Grosseto. E sarà così anche questa notte: i campeggiatori non potranno far ritorno nella struttura per via della nube di fumo che ancora non si è dissolta. E in aiuto dell'Amministrazione comunale è arrivato anche l'Esercito, con il Savoia Cavalleria che ha garantito oltre 200 brandine per gli sfollati. A loro, come a tutti gli altri soccorritori, vanno i ringraziamenti del sindaco Emilio Bonifazi che chiede che venga fatta giustizia ''rispetto alle ipotesi di disastri sia colposi sia dolosi''.

 ARRESTATO GIOVANE PRESUNTO PIROMANE - E i carabinieri di Grosseto hanno arrestato un giovane, italiano, che sarebbe l'autore di uno dei focolai che nella giornata hanno impegnato i vigili del fuoco. Al giovane, secondo quanto si apprende, non vengono contestati i due incendi più grossi: né quello che ha distrutto un maneggio, causando la morte di 19 cavalli, né il rogo che nel primo pomeriggio ha attaccato la pineta nella cittadina di Marina di Grosseto e che ancora impegna vigili del fuoco e Protezione civile. Il giovane, in particolare, è accusato di essere il piromane di un altro focolaio scoppiato tra Marina di Grosseto e il capoluogo. A lui i militari sarebbero arrivati anche incrociando alcune testimonianze.

LEGAMBIENTE: PIU' CANADAIR E MENO AUTO BLU - ''Una vera mattanza ambientale'' con un danno economico ''di oltre un milione e duecento mila euro, mentre è inestimabile e incalcolabile quello ambientale''. E' quanto dice in una nota Rossella Muroni, direttrice Legambiente, commentando il rogo. Secondo Muroni ''contro i ladri di futuro, i piromani criminali occorre fare delle scelte, stabilire delle priorità: la lotta agli incendi lo è''. E contro ''il terrorismo ambientale non c'è spread o spending rewieng che tenga'': servono ''più Canadair meno auto blu e privilegi alla casta''. ''Ci vorranno minimo 50 anni per rivedere ricrescere la pineta bruciata dalle fiamme di queste ore - aggiunge Angelo Gentili della segreteria nazionale Legambiente - una ferita al cuore della Maremma". E un appello ad aiutare gli animali sopravvissuti al rogo viene lanciato anche da altre associazioni ambientalisti ai volontari che si occuperanno della bonifica e ai cittadini della zona.

I NUMERI: ALMENO CENTO UOMINI IN AZIONE E TRE VELIVOLI - Il rogo è quasi sotto controllo dopo l'intervento, alle prime luci dell'alba, di 3 Canadair e 3 elicotteri che hanno aiutato le squadre che operano da terra a spengere le fiamme. Il traffico a Marina di Grosseto è, al momento, interdetto ai non residenti e nella strada del 'Cristo', che da Grosseto porta verso il mare, ci sono ora circa 10 chilometri di coda. Una cinquantina le squadre dei vigili del fuoco, provenienti da tutta la Toscana, che da ieri operano sul posto insieme al corpo forestale, ad alcuni mezzi dell'aeronautica militare e ai volontari. Il loro lavoro ha permesso ai turisti di altri due campeggi (Eden e Cielo verde), che nella serata sembrava dovessero a loro volta essere evacuati, di restare nelle strutture.

 I vigili del fuoco sono intervenuti anche con un mezzo dal mare che risalendo lungo un canale ha contribuito a circoscrivere le fiamme. Sul posto sono impegnate tutte le forze dell'ordine: carabinieri, polizia di Stato, polizia provinciale e municipale e mezzi del 118. "Sono in azione settanta vigili del fuoco e 22 mezzi. Certo le alte temperature e il vento forte non aiutano a spegnere l'incendio": Così il comandante dei vigili del fuoco di Grosseto Ennio Aquilino, che puntualizza come il fuoco in una zona fortemente antropizzata abbia creato problemi, dovendo le forze di protezione civile provvedere all'evacuazione di centinaia di persone.  

 L'APPELLO AI CURIOSI: "NON VENITE NELLA ZONA DI MARINA" - Per non intralciare le operazioni di spegnimento del fuoco, le autorità chiedono ai curiosi di stare alla larga da Marina di Grosseto. Molte sono le persone che vogliono andare nella zona per vedere con i loro occhi che cosa è successo e che sono fortemente sconsigliate dal farlo, visto che la viabilità è già congestionata. La strada del Cristo è l'unica aperta per raggiungere Marina di Grosseto.

IL GOVERNATORE ROSSI: "Eventuali piromani sono dei criminali che mi auguro vengano individuati e colpiti, mentre deve essere rafforzato il controllo - sostiene il presidente della Regione Enrico Rossi, che ha ringraziato volontari, forze dell'ordine, militari e vigili del fuoco -. La Regione sarà a fianco del presidente della Provincia Marras per un grande progetto di ricostruzione ambientale delle zone devastate dalle fiamme, dove nessun intervento di cementificazione sarà consentito. Siamo disponibili a cofinanziare il progetto di rimboschimento e per realizzarlo chiederemo un aiuto anche al governo nazionale e all'Unione europea''.

IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA: "TERRORISMO AMBIENTALE" - ''Siamo di fronte ad una forma di terrorismo ambientale che deve essere combattuta fortemente''. Così Leonardo Marras, presidente della Provincia di Grosseto, commenta l'incendio. ''Ora è necessario lavorare per il futuro, rafforzando ulteriormente il presidio ed il controllo sociale e di polizia sul territorio. Ma, contemporaneamente - continua Marras in una nota -, ci deve essere un impegno solidale delle istituzioni a tutti i livelli per la ricostruzione: quello che vogliamo è un grande progetto di recupero della nostra pineta e di quel tesoro che, appena poche ore fa, è andato letteralmente in fumo''.