Grosseto, 26 giugno 2012 - HA EVASO il fisco per circa sette milioni e mezzo di euro, ma è stato scoperto dai militari del comando provinciale della Guardia di finanza. Nei guai è finito un libero professionista del territorio grossetano, (al momento sono in corso le indagini della magistratura e c’è il più stretto riserbo sull’identità dell’evasore). E la somma dei redditi non dichiarati contestati dalla Fiamme Gialle nei primi cinque mesi del 2012 diventa ancora più grande se si aggiunge un’evasione, a carico di altri professionisti della zona, pari a circa quattrocentomila euro. Una notizia che è stata resa pubblica ieri in occasione della cerimonia celebrativa del duecentotrentottesimo anniversario della fondazione della Guardia di finanza. I festeggiamenti si sono svolti nel salone d’onore della caserma del Comando provinciale, alla presenza delle principali autorità politiche, civili, militari e religiose della provincia. Una cerimonia che ha permesso al comandante provinciale Fernando Greco di sottolineare «l’impegno della Guardia di finanza nel contrasto alla criminalità organizzata e a ogni altra forma di illegalità economica, soprattutto in un questo difficile momento di crisi economica».
 

LA LOTTA all’evasione fiscale dei finanzieri prosegue a tutto campo attraverso le indagini e le verifiche dei finanzieri del comando provinciale. Verifiche che già nei primi mesi dell’anno hanno rilevato risultati concreti e allarmanti, se si considera proprio la recente scoperta relativa all’evasione di oltre sette milioni di euro. I finanzieri che operano sul territorio si sono concentrati soprattutto sui professionisti e sui redditi da lavoro autonomo, con la constatazione di reddito non dichiarati per oltre 8 milioni di euro e Iva dovuta per 1,6 milioni di euro.
 

I CONTINUI controlli finalizzati a contrastare i casi di evasione, inoltre, hanno portato le Fiamme Gialle alla scoperta di circa cento milioni di redditi imponibili non dichiarati e diciassette milioni di Iva evasa: dati emersi dalle 264 verifiche sviluppate fino al 31 maggio. I casi più gravi hanno riguardato 32 «grandi evasori» che sono stati denunciati all’autorità giudiziaria per reati tributari; 2,9 milioni è il valore dei sequestri patrimoniali ai fini del recupero effettivo delle imposte evase. Un filone d’indagine ha riguardato una frode «carosello all’Iva» perpetrata attraverso a una complessa truffa organizzata mediante società «cartiere» create con lo scopo di emettere fatture false per aggirare il pagamento dell’Iva pari a 2,2 milioni di euro. Denunciati per frode fiscale 22 soggetti. Inoltre, i controlli in materia di scontrini e ricevute fiscali eseguiti dall’inizio dell’anno sono stati duemila: il 17 per cento è il dato degli irregolari.
 

Maria Brigida Langellotti