Grosseto, 18 maggio 2012 - Fare presto a recuperare la Costa Concordia o il rischio e' quello si inabissi: "l'integrita' strutturale del relitto e' minacciata". E quanto sarebbe riportato nella relazione ambientale della Costa  in merito alle operazioni di recupero dello scafo naufragato il 13 gennaio all'isola del Giglio.

Secondo la relazione lo scafo coricato su un fianco "si sta progressivamente deformando e c'e' il rischio che si inabissi probabilisticamente entro un anno dal naufragio". Il piano di recupero della Costa verra' presentato oggi a Roma.

Le 148 pagine dello studio preparato da Costa il 7 maggio scorso, raccontano molto sui possibili scenari che potrebbero verificarsi. La relazione innanzitutto conferma, punto per punto, quanto anticipato in questi mesi dal nostro giornale circa la stabilita' e le condizioni del relitto, le fratture apertesi nei due speroni di roccia che sostengono la nave a poppa e a prua e i rischi di uno scivolamento verso un fondale che scende repentino fino a cento metri.

Anche il monitoraggio degli spostamenti conferma che il momento piu' critico sara' quello del raddrizzamento, cioe' quando la nave (attraverso una rete di tiranti e di pali piantati sul fondale di granito e sulla costa) verra' rialzata e poggiata su una piattaforma subacquea collocata sotto la chiglia. Per allora sara' stato messo a punto un piano ad hoc per fronteggiare eventuali emergenze.