Argentario (Grosseto), 17 maggio 2012 - Trenta ettari di macchia bruciati, una casa distrutta e quattro annessi agricoli lambiti dalle fiamme, cinquanta uomini impegnati, quattro elicotteri e due canadair della protezione civile nazionale, tre ore di lotta contro un mostro di fuoco. Questi i numeri dell’incendio che ieri pomeriggio ha devastato la zona delle Cannelle, dietro Monte Argentario, lungo il versante del promontorio rivolto al mare aperto.  Le fiamme sono partite intorno alle 13.30, ma sulle cause ancora non c’è niente di sicuro. «Mi limito a dire che è sempre meno credibile parlare di fenomeni di autocombustione — afferma il sindaco, Arturo Cerulli — diciamo che bisogna fare chiarezza». Di certo c’è che i repentini e frequenti cambi di vento, da ponente a maestrale, hanno spinto il fuoco in più direzioni, coinvolgendo un’area vasta a macchia di leopardo, il che rende difficile una quantificazione precisa dell’estensione (potrebbero essere più dei trenta ettari ipotizzati ieri sera).
 

Un’area di boschi e rocce nella quale muoversi a terra è molto difficile. Ma anche un’area di ville e casette, orticelli, dai quali sono stati allontanati tutti i proprietari che si trovavano lì. Nelle ville non c’era nessuno: gli abitanti del weekend erano ancora in città, ma avuta notizia dell’incendio alcuni di loro sono partiti da Roma per venire a vedere. Lungo la panoramica si sono fermati anche alcuni proprietari degli orti, che sono arrivati per controllare i loro terreni. Tra loro hanno parlato del problema delle cesse, delle strade che tagliano il verde, che sono l’unico modo per bloccare le fiamme, e contenerle, ma che senza manutenzione perdono questa capacità.
 

«Stavo andando ad annaffiare l’orto — ci ha spiegato Franco Solari — ma quando sono arrivato ho visto le fiamme e la strada era bloccata. La mia proprietà non è stata danneggiata dall’incendio, ma certo l’acqua salata prelevata dal mare e rovesciata sulla terra per spegnere le fiamme seccherà tutto, compresi gli ulivi». Danni collaterali che adesso forse non si vedono, ma che presto appesantiranno il bilancio di quanto avvenuto ieri.
 

Distrutta, invece, una casetta che è stata raggiunta dalle fiamme. Una piccola abitazione, meno di cinquanta metri quadrati, che è stata avvolta dall’incendio. Il soffitto è crollato. Danneggiati altri quattro annessi agricoli, ma in questo caso si tratta di baracche e rimesse che si trovavano all’interno degli orticelli, di cui l’intera area è disseminata.
 

Non tutte le costruzioni, del resto, in una zona che in passato ha conosciuto anche fenomeni di abusivismo edilizio, erano facilmente raggiungibili. Alcune sono infatti servite da carreggiate poco più larghe di un sentiero e con la superficie sterrata. In pratica, nella parte alta, un vero groviglio di piccoli appezzamenti.