Grosseto, 24 febbraio 2012  - Depositato questa mattina dalla procura di Grosseto un ricorso alla Corte di Cassazione contro la decisione del tribunale del riesame di Firenze del 7 febbraio di mantenere agli arresti domiciliari al comandante della nave Costa Concordia, Francesco Schettino.

 

Il riesame, infatti, confermo' quanto deciso dal gip di Grosseto Valeria Montesarchio e rigetto' sia il ricorso della procura a favore del carcere, sia quello della difesa che voleva libero il comandante.
 

Nel ricorso in Cassazione la procura - che il giorno dopo il naufragio della nave aveva disposto l'arresto di Schettino in carcere - chiede l'annullamento della decisione del riesame ribadendo l'esistenza del pericolo di fuga e dell'inquinamento probatorio da parte dello stesso Schettino.

Inoltre nel ricorso, criticando le motivazioni del riesame, la procura ha sostenuto che in esse si rilevano due presupposti che giustificherebbero il carcere per Schettino, cioe' il pericolo di inquinamento delle prove e il pericolo di reiterazione del reato. Mentre, si fa notare, il gip aveva applicato i domiciliari basandosi solo su quest'ultimo presupposto.


Nello stesso ricorso la procura difende il provvedimento con cui dispose l'intercettazione ambientale a Schettino mentre si trovava in una stanza della caserma dei carabinieri di Orbetello: il riesame ha dichiarato ''inutilizzabili''
le frasi captate perche' mancavano i presupposti di legge per intercettare il comandante della Costa Concordia. Per i pm, invece, il provvedimento era adeguatamente motivato e Schettino poteva essere intercettato.