Grosseto, 3 febbraio 2012 -  Sulla vicenda della bimba di Roccastrada contesa tra il padre tedesco e la madre italiana ''decidono i tribunali e non i media''. Lo riferisce Bernd Oostenryckil legale del padre della bimba, Rainer Paplow, che attende il ritorno in Germania della figlia, otto anni, cosi' come stabilito dal tribunale tedesco e recepito da quello dei minori di Firenze.


''Una eventuale sospensione del provvedimento da parte del tribunale di Firenze, della quale siamo stati informati dai media - sottolinea criticamente l'avvocato - E' nient'altro che una sospensione ed alla fine la bimba ritornerà in Germania''. ''Parisa Arefi Doost, madre della piccola - aggiunge il legale - farebbe meglio a rispettare le sentenze invece di andare in televisione a raccontare bugie su questa vicenda, come quella che l'ufficio di sorveglianza della gioventù della Germania, lo Jugendamt, vuole portare la bambina in una casa-famiglia''.

''Lo Jugendamt - spiega l'avvocato - non è mai stato inserito nella lite familiare come parte. Lo Jugendamt è solamente stato sentito dalla pretura di Kempten per sapere se la bimba dovesse essere rappresentata da un avvocato nella lite fra i genitori. E il tribunale ha deciso che i diritti della minore nei processi tedeschi siano tutelati da un'avvocato. Non parli dunque Areefi-Doost di leggi naziste tirando in ballo la brutta storia tedesca''. ''Cosi' come la signora e il suo legale - aggiunge - non si permettano di definire la famiglia di Rainer Paplow filo-nazionalista. Sono una grande famiglia, i cui membri hanno tutti pensieri liberali''. ''Sara' bene per la bimba rapita da una madre egoista lasciare Roccastrada. Siamo sicuri che in Germania dove l'aspetta l'amore del papa e della sua grande famiglia grande potra' tornare ad essere una bambina come gli altri della sua età''