Isola del Giglio 14 gennaio 2012 - Roma - "Al momento non si è verificato e non c`è alcun rischio di sversamento di carburante nelle acque dell`Isola del Giglio dai serbatoi della Costa Concordia e sono state attivate tutte le procedure perché questo non avvenga". Lo chiarisce in una nota il sindaco di Isola del Giglio, Sergio Ortelli, perchè dopo la tragedia - soprattutto in termini di vittime, dispersi e feriti, della Costa Concordia, ora si pensa al possibile danno ambientale derivante dal naufragio.

La nave ha, ormai è certo, urtato contro uno scoglio che si è letteralmente incastrato nella carena, una parte del quale è ancora all'interno della chiglia della nave affondata. I serbatoi erano pieni di combustibile e ora si teme un disastro ambientale.

Già oggi, nel primo pomeriggio, ha spiegato Ortelli, ci sarà l`intervento "di un tecnico esperto a livello europeo della società Smith che metterà in sicurezza la parte interessata". E lunedì, insieme al presidente della Regione Enrico Rossi, il presidente della provincia di Grosseto Marras incontrerà il ministro Clini a Livorno, "per porre alla sua attenzione questa delicatissima questione".

Ma Legambiente solleva ugualmente il problema ambientale. Il drammatico naufragio della nave Concordia della Costa crociere all'Isola del Giglio, "solleva nuovamente seri  interrogativi sul traffico delle grandi navi, passeggeri e commerciali, nel Santuario dei mammiferi Marini Pelagos e nel mare protetto dell'Arcipelago Toscano". L'associazione ambientalista sottolinea che la tragedia  "sembra inspiegabile dal punto di vista tecnico e della navigazione", ed è solidale con l'amministrazione comunale, la popolazione del Giglio e con tutte le persone che si trovano a far fronte a un grande problema. Allo stesso tempo, però, "non può dimenticare di aver già sollevato negli anni passati seri dubbi sulla presenza di grandi navi da crociera molto vicine alle coste, come documentato più volte per Giannutri, e di aver segnalato, anche insieme ad amministrazioni locali come quella di Campo nell'Elba, la necessità di allontanare le rotte delle grandi navi e di quelle con carichi pericolosi dalle isole dell'Arcipelago Toscano e soprattutto dai tratti di mare più a rischio o vicino alle aree protette".

"Il naufragio della Concordia va affrontato immediatamente e con ogni mezzo a disposizione - spiega Umberto Mazzantini, responsabile Isole minori Legambiente -, perché da tragedia umana e della navigazione non si trasformi in disastro ambientale, che sarebbe anche un disastro economico per un'isola che vive di turismo". Legambiente chiede quindi che siano immediatamente messe in opera le operazioni di svuotamento dei grandi serbatoi del carburante dalla nave da crociera e che si avvii subito che punti ad un celere spostamento della nave dal basso fondale su cui si è adagiata ed sua messa in sicurezza.