Grosseto, 27 dicembre 2011 - Curriculum, istruzioni per l’uso. A cercare di dare consigli agli aspiranti «occupati» è Marco De Santis, formatore e consulente aziendale, che avendo letto e «spulciato» centinaia di elenchi di esperienze di lavoro e di formazione, ha l’idea di che cosa funziona e di che cosa, invece, fa in modo che i selezionatori, appena preso in mano quel foglio di carta in cui sono riversate così tante aspettative, lo cestinino. «Non è cattiveria o mancanza di voglia di leggere — spiega De Santis — ma la mole di lettere da esaminare sono purtroppo sempre di più e il tempo a disposizione ridotto. Quindi è meglio essere concisi, ma precisi e mirare subito all’obiettivo». A partire dalla persona. E’ ormai un principio base per redigere un curriculum. Smettere di pensare a che cosa sta cercando un’azienda solo per farsi assumere, ma spiegare chi siamo prima di tutto come essere umani e poi come lavoratori. Poi illustrare i desideri. Cioè gli obiettivi che un candidato si pone nel chiedere un posto di lavoro. Dove vuole arrivare. In terzo luogo il fare, cioè le esperienze che sono state vissute e le competenze che il candidato ha raggiunto. «Ricordarsi che è importante segnalare qualsiasi esperienza — conclude De Santis — anche quella che sembra più inutile e meno indicata per l’azienda che si vuole raggiungere. Non importa, qualsiasi aspetto della vita lavorativa è fondamentale. E indicare sempre le competenze raggiunte e dove. Infine non dimenticare che non bisogna mai nascondere la vera personalità. Tanto prima o poi viene individuata».