Grosseto, 14 dicembre 2011 - Sono stati individuati dai carabinieri i cacciatori che avevano inseguito un cinghiale, prima via terra e poi via mare, dalla collina di Porto Ercole, sul Monte Argentario. A darne notizia è il sito di Gea Press secondo cui i due appartengono a un gruppo costituto da cacciatori del luogo, tutti muniti di regolare porto d'armi uso caccia. Forse, si sospetta tra gli inquirenti, facenti parte di una vera e propria squadra di cinghialai. Il reato ipotizzato è quello relativo all’attività di caccia (vietata dalla legge) a bordo di un natante. 

 

A denunciare l'episodio era stata la Lipu, che ha diffuso le immagine in cui il cinghiale, braccato via terra, si è gettato in mare, ma è stato raggiunto da un barchino, nel quale, erano a bordo uno dei tre cacciatori fatto salire sottocosta.  

 

''Eravamo in tre con i binocoli e le macchine fotografiche vicino alla fortezza di Porto Ercole - commenta Marco, uno dei soci LIPU che ha assistito alla scena - Abbiamo sentito numerosi spari, poi abbiamo visto il cinghiale lanciarsi in mare e i cacciatori che attraverso un telefonino chiamavano un'altra persona che, successivamente, con una barca si è avvicinata alla cost''.

 

''Uno di essi – continua Marco - è salito a bordo con il fucile mentre il cinghiale, spaventato, nuotava nel mare cercando di allontanarsi. Ma la furia del cacciatore si è riversata sull'animale: uno, due e più colpi e la scena dell’animale sanguinante che viene issato a bordo. Qualcosa di raccapricciante… Abbiamo chiamato prima la Forestale e la Polizia Provinciale ma non avevano uomini da inviare. Poi è intervenuta una pattuglia dei Carabinieri''.