Manciano (Grosseto), 29 settembre 2011 - «E’ uscito qualche minuto prima di mia moglie, poi lei è scesa in strada e non lo ha visto per cui è andata a cercarlo. Quando è arrivata in cima alla via dove abitiamo ha visto che era con la testa dentro al cassonetto della carta, allora è corsa da lui e lo ha tirato fuori». A parlare è Francesco Gennaio, babbo di Stefano, il bambino di 13 anni ricoverato in gravissime condizioni nell’ospedale di Siena dopo aver rischiato di soffocare mentre cercava fumetti all’interno del cassonetto per la differenziata. La chiusura del coperchio gli ha stretto il collo contro la parete, facendogli perdere i sensi e lasciandolo senza ossigenazione. Per quanto tempo non si sa, secondo il padre pochi, pochissimi minuti da quando è accaduto a quando la mamma lo ha soccorso, ma in quel momento il bambino non respirava già più e in queste condizioni è rimasto fino a quando due volontari della Misericordia di Manciano lo hanno riportato in vita.

 

I medici dell’ospedale senese si sono riservati la prognosi e serviranno almeno un paio di giorni per capire se il ragazzino abbia subito o meno danni cerebrali. Stefano, quarto di cinque fratelli, ieri non era andato a scuola perché il giorno prima aveva avuto un lieve malessere e i genitori avevano preferito di fargli fare un giorno di convalescenza. Poi, vista la bella giornata, la mamma lo aveva fatto uscire in attesa di raggiungerlo insieme ad altre due figlie. La donna è arrivata in strada e non lo ha visto, ma sapeva che Stefano era andato — come faceva spesso — a buttare l’immondizia, per cui si è avviata verso viale Europa dove si trovano i cassonetti. E lì ha scoperto cosa fosse accaduto. Aiutata dai vicini e da un’infermiera che passava in quella strada ha sollevato il coperchio e ha steso il figlio in terra dove Alessia Manini e Luca Giorgi, esperti soccorritori di secondo livello della Misericordia di Manciano (lei fa la volontaria da 16 anni, lui da 10), hanno praticato la tecnica «Bls» per rianimarlo.

 


«L’intervento — raccontano Alessia e Luca — è andato avanti per circa venti minuti e quando siamo arrivati il bambino era in arresto cardiaco e cianotico. Aveva una cicatrice nella parte anteriore del collo. Quando poi è arrivato il medico con il 118 di Pitigliano il piccolo è stato intubato e ventilato e quando è stato portato via i parametri vitali erano tornati buoni, circa 120 battiti cardiaci e un’ossigenazione a 90. Ma non ha mai ripreso conoscenza». Accertamenti sono stati effettuati anche dai carabinieri della stazione di Manciano che hanno ascoltato la testimonianza della madre Caterina (42 anni) e delle altre persone che sono intervenute nei momenti successivi. Il cassonetto è stato posto sotto sequestro in attesa di sapere se il magistrato voglia disporre una perizia per capire meglio quale possa essere stata la dinamica dell’incidente e la causa dell’abbassamento del coperchio.