Follonica (grosseto), 13 settembre 2011 - Il posto auto era riservato a un disabile. Peccato che fosse morto da un paio d’anni. A far scoppiare il caso è una cittadina follonichese che, proprio per questo motivo, ha avuto un lungo battibecco con gli agenti della Polizia municipale del Golfo: a detta della donna infatti il Comune avrebbe appena rimosso da via Dante (in pieno centro) un cartello che, attraverso un codice identificativo, assegnava un parcheggio a un portatore di handicap che sarebbe però deceduto ormai da almeno due anni. Un errore cui sarebbe stato posto rimedio un po’ troppo tardi. E così la follonichese ha chiesto spiegazioni alle autorità. «In città c’è una nuova pratica — segnala Carla Pagni —: i vigili urbani di Follonica riservano, anche dopo la morte, parcheggi dati in concessione esclusiva a persone diversamente abili con il numero di riconoscimento affisso al palo. Sembra incredibile e invece è capitato proprio questo.

 

In via Dante è stato tolto alla fine del mese scorso il cartello riservato a una persona deceduta ormai da due anni. E tutti ne sono a conoscenza, compresi gli agenti della municipale. In questo lungo lasso di tempo infatti è stato portato avanti un procedimento contro una persona che per mesi si era indebitamente appropriata del posto auto, ottenendo un diritto che invece a quanto pare non gli spettava». La Polizia municipale, secondo quanto denunciato dalla stessa cittadina, sarebbe stata quindi a conoscenza della morte del portatore di handicap e nonostante ciò avrebbe lasciato il cartello al suo posto per oltre due anni.

 


«CHI HA parcheggiato l’auto in quel posto senza averne il diritto — continua Carla Pagni — è stato multato, nonostante quel posto fosse riservato a una persona morta. Provare a far presente la questione ai vigili urbani o alle autorità comunali? E’ difficile avere una spiegazione. E poi pretendono che i cittadini siano i primi ad essere corretti nei loro confronti. Bene, noi vogliamo e ci aspettiamo lo stesso comportamento da parte del nostro Comune e da chi lo rappresenta». La richiesta della cittadina è rivolta alle autorità del municipio di Follonica e al comandante della Polizia municipale. A loro spetta il compito di fare chiarezza.