Follonica (Grosseto), 9 settembre 2011 - Un’ordinanza per bonificare dall’amianto la zona colpita dal rogo e evitare che le fibre velenose si diffondano nell’aria, minando la salute di chi ogni giorno lavora nei capannoni. Ci penserà il Comune, seguendo le prescrizioni dettate dai tecnici dell’Asl 9, a emanare il provvedimento per rimettere in sesto via dell’Agricoltura, ko dopo l’incendio che ha colpito l’azienda di autotrasporto «Bottai» e la ditta di pancali in legno «Savinotti», specializzata nella riparazione di pancali in legno. Così, mentre dodici imprenditori contano i danni causati dalle fiamme a capannoni e attrezzature, l’Amministrazione si concentra sulle opere di bonifica. L’obiettivo è recuperare tutti i pezzi in eternit (la fibra di cemento e amianto usata un tempo per le coperture degli edifici) dei tetti crollati durante il rogo di martedì: l’acqua usata dai vigili del fuoco per spegnere l’incendio è servita anche a isolare le fibre di amianto, evitando pericolose dispersioni, ma il materiale dovrà essere rimosso al più presto per evitare spiacevoli conseguenze.

 

Così è stata la Asl 9, tramite i tecnici di Medicina del lavoro che hanno compiuto un sopralluogo in via dell’Agricoltura all’indomani del rogo, a chiedere al Comune di emanare un’ordinanza per chiedere al proprietario dell’area andata in fumo di prendere tutte le precauzioni necessarie a tutelare la salute dei cittadini, ricorrendo anche alla bonifica del terreno e delle strutture. Per prima cosa occorrerà eliminare dai capannoni ogni tipo di materiale inquinante, tra cui i pannelli in eternit (o i loro resti), attraverso le norme previste dalla legge sullo smaltimento di rifiuti tossici. E questa non è la sola preoccupazione. Gli operai delle Ferrovie dello Stato, società proprietaria del traliccio elettrico divorato dalle fiamme, sono al lavoro per decidere se rimuovere la struttura per sostituirla con una nuova oppure metterla in sicurezza, facendo tornare l’impianto in funzione dopo lo stop di questi giorni.
 

 

Le indagini, intanto, continuano. I filmati degli impianti di videosorveglianza delle aziende della zona industriale, acquisiti dai carabinieri subito dopo l’incendio, non hanno portato i risultati sperati. Le immagini non inquadrano la porzione di strada interessata dal rogo, dunque è difficile capire se qualcuno alle 21 di martedì si possa essere avvicinato al camion della ditta «Bottai» per appiccare il fuoco. La pista del dolo in ogni caso non può essere ancora esclusa dagli inquirenti, che hanno ascoltato gli imprenditori danneggiati dall’incendio e i testimoni. Alla caserma dei carabinieri di Follonica stanno arrivando anche le prime denunce dei titolari dei capannoni che hanno subito le conseguenze del rogo: difficile, per ora, fare una stima attendibile dei danni finché non saranno al completo.