Grosseto, 23 agosto 2011 -  Si è accasciato a terra senza un lamento. Milco Fregosi, 42 anni, responsabile del supermercato Conad di Follonica, è morto per un malore appena entrato nella cella frigorifera del punto vendita alla 167 Ovest, dove lavorava da vent’anni. Ancora da stabilire le cause: lo ha stroncato un infarto, con tutta probabilità anche per lo sbalzo termico tra l’alta temperatura esterna e il «sottozero». Intorno alle 15 di ieri una collega lo stava aiutando a riempire la cella: lo ha visto cadere a terra e ha dato l’allarme. I medici del 118 hanno praticato la rianimazione per un’ora, ma il cuore aveva già smesso di battere per sempre.

Eppure pochi giorni fa Fregosi aveva superato la visita medica che ogni anno il suo lavoro gli impone. Lascia la moglie Michela, per anni assunta a Conad, e due figli, una ragazza di 16 anni e il bambino di 11. Tanti parenti, amici e colleghi hanno accompagnato la salma fino alla vicina abitazione della madre di Fregosi, in via Pio La Torre, dov’è stata allestita la camera ardente. C’era anche il responsabile dei negozi Conad di Follonica, Andrea Pasquini. «Siamo senza parole — racconta con le lacrime agli occhi —: difficile realizzare ciò che è accaduto. Io e Milco siamo cresciuti insieme, abbiamo iniziato a lavorare al supermercato vent’anni fa. Oltre a essere colleghi siamo stati grandi amici, abbiamo giocato a calcio insieme. Sicuramente lo ricorderemo al funerale (con tutta probabilità si terrà alle 10 di domani, ndr) e intanto dando il massimo sostegno alla sua famiglia». Sulla pagina Facebook di Fregosi gli ultimi messaggi sono quelli di un giorno felice: il compleanno, festeggiato a fine luglio. E tra tutti spicca quello della figlia: «Tanti auguri babbino», aveva scritto. Nel pomeriggio il negozio Conad alla 167 Ovest è rimasto chiuso, a disposizione dei tecnici della medicina del lavoro dell’Asl 9 che hanno disposto un’ispezione. 

Il caldo continua a tenere in ostaggio la Maremma: fino a giovedì temperature massime di 38 gradi e punte di 40. I malori dovuti all’afa hanno costretto ospedali e medici a un super-lavoro. Il caso più grave ha riguardato il colpo di calore subìto da un bambino di un anno residente a Roma, in vacanza nel capalbiese: era sulla spiaggia a sud di Ansedonia, ha iniziato a piangere sotto l’ombrellone e ha perso i sensi. Al Pronto soccorso di Orbetello si è ripreso: i sanitari gli hanno somministrato ossigeno. Un altro bimbo è finito in ospedale, ma non è grave. 

"Che il freddo sia uno dei fattori di predisposizione all'infarto e' cosa nota. Che uno sbalzo termico repentino possa portare a una costrizione delle coronarie anche, ma che un uomo di 42 anni non affetto da particolari patologia possa morire per un infarto provocato dal freddo e' abbastanza improbabile". Cosi' Lidia Rota Vender, presidente dell'Alt (Associazione per la lotta alla trombosi e alle malattie cardiovascolari) e responsabile del Centro trombosi
dell'Istituto clinico Humanitas di Rozzano (Milano), commenta il caso del responsabile di un supermarket di Follonica (Grosseto), stroncato da infarto dopo essere entrato nella cella frigorifera per sistemare della merce.

Tra le ipotesi avanzate dai sanitari c'e' anche quella che, in questi giorni di emergenza caldo, a scatenare l'evento fatale possa essere stato lo sbalzo termico tra l'estero e l'interno della cella.  Secondo quanto emerso finora, infatti, l'uomo non sembrava soffrire di particolari patologie.

"L'infarto non e' una malattia killer - precisa l'esperta all'Adnkronos Salute - Scaturisce piuttosto da una serie di fattori 'complici' come ad esempio il colesterolo, lo stress, il fumo, una predisposizione genetica o delle coronarie malate". Pertanto, conclude Rota Vender, "il freddo intenso e' da considerarsi come una delle possibili concause scatenanti l'infarto, non come la sola causa".