Grosseto, 16 marzo 2011 - Si torna al lavoro. Oggi riprende l’attività produttiva allo stabilimento ex Mabro, grazie all’accordo raggiunto tra i vertici dell’azienda, le Rsu e i sindacati (confederali e di categoria) dopo il vertice-fiume di lunedì. In fabbrica 110 addetti per riprendere la produzione dei 3mila capi della collezione primavera-estate, da consegnare entro il 10 aprile. Nulla cambia però (a differenza di quanto dichiarato dalle Rsu al termine del summit) sul «decentramento produttivo»: resta — ed è stata riconosciuta — la necessità di affidare a una ditta esterna il confezionamento di alcune centinaia di pantaloni.

 

''In questo accordo — dice Andrea Barontini, dal 7 febbraio proprietario di Abbigliamento Grosseto — non ci sono né vinti e né vincitori. E’ importante aver stabilito la necessità di convocare un tavolo permanente (composto anche dai sindacati confederali e di categoria) ogni volta che dovremo dirimere controversie interne oppure discutere questioni importanti che riguardano la produzione. Avevamo detto che i panni sporchi si dovevano lavare in famiglia e ne restiamo convinti: solo così possiamo fare il bene dell’azienda''. Niente più scioperi o manifestazioni da parte delle Rsu, almeno fino al 10 aprile. Ma intanto le rappresentanti sindacali hanno fatto infuriare un’altra volta il management.

 

''Non capiamo perché le Rsu abbiano dichiarato che rinunciamo alle esternalizzazioni: il verbale sottoscritto da tutti dice esattamente il contrario e hanno riconosciuto che è indispensabile, quindi per il momento resta e per il futuro ne discuteremo insieme. Spiace che si continui a utilizzare l’azienda per altri fini: posso capire i politici, visto che siamo in campagna elettorale e c’è chi strumentalizza la vicenda senza sapere ciò di cui parla, ma non posso accettare che certi comportamenti arrivino dall’interno. Adesso basta''. La prossima verifica del piano di produzione con le Rsu è fissata per lunedì.