Grosseto, 4 marzo 2011 - Come se non bastasse la tensione (che resta alta) tra la proprietà e le Rsu aziendali, a pesare sulla vertenza Mabro ora arriva anche la polemica tra l’onorevole Monica Faenzi e le segreterie provinciali dei sindacati di categoria. E tutto a causa dell’incontro di martedì a Roma tra le Rsu e il capo dello staff del ministro dello sviluppo economico: incontro organizzato proprio dall’onorevole Faenzi, cui i segretari provinciali non hanno partecipato perché «nessuno di noi è mai stato invitato, né ufficialmente né in via informale. E il mancato invito — spiegano Furio Santini (Filctem-Cgil, Fabio Della Spora (Femca-Cisl) e Roberto Franceschetti (Uilcem-Uil) — ci ha stupito». Ecco la risposta di Monica Faenzi. «L’apertura di un tavolo di crisi con il direttore del ministero mi è stato richiesto direttamente dalla Rsu della ex Mabro — ha spiegato — e io ho subito accolto con favore questa richiesta, attivandomi affinché il ministero si interessasse della grave situazione nella quale versa l’azienda. Non trovo opportune, dunque, le dichiarazioni rilasciate dai segretari provinciali di categoria di Cgil, Cisl e Uil, che affermano di non essere mai stati invitati. Il punto non è questo: le tre rappresentanze sindacali, infatti, non si sono mai mosse in favore di questo incontro, e un loro contatto con il ministero non è mai pervenuto. Non si alimentino, dunque, inutili polemiche». L’attacco — anche politico — è duro: «Avrebbero dovuto essere proprio i sindacati a impegnarsi affinché sulla vicenda si aprisse un tavolo nazionale. Il governo, infatti, fin dall’inizio si è reso disponibile affinché fosse aperta una vertenza a carattere nazionale, come le Rsu richiedevano giustamente a tutela dei loro posti di lavoro. Ai sindacati provinciali, invece, non è mai neppure venuto in mente di percorrere questa strada: forse non credevano di ricevere aiuto dal governo».