Grosseto, 22 dicembre 2010 - Tre multe da 1.200 euro. Così finisce il filone principale della maxi inchiesta '3x2' che riguardava i tre stabilimenti Sma gestiti dalla società Stella. Assolti con formula piena, cioè «perché il fatto non sussiste», tutti i dipendenti. Antonella Galli, Gian Luca Citerni e Marco Bonari (amministratore unico della società la prima, soci gli altri due) sono stati invece condannati per concorso in frode commerciale, per aver cioè messo in vendita prodotti scaduti o prossimi alla scadenza (salumi e formaggi), riconfezionati senza menzione della scadenza, e per aver venduto prodotti di marche differenti da quelle pubblicizzate nelle locandine. L’impianto accusatorio era molto più esteso e riguardava una lunga lista di ipotesi di reato compresa l’associazione a delinquere e le minacce rivolte ai dipendenti che si rifiutavano di ubbidire agli 'ordini di servizio'.

 

Da queste accuse, però, il giudice Marco Mezzaluna li ha assolti tutti perché 'il fatto non sussiste'. L’inchiesta era sfociata, a maggio del 2008, nei blitz nei tre supermercati cittadini di via Scansanese, via Einaudi e via Papa Giovanni. Per le indagini erano stati impiegati sessanta poliziotti, venti carabinieri dei Nas (dieci da Livorno e dieci da Firenze) e venti carabinieri del Comando provinciale.
 


Il quadro ricostruito dagli inquirenti aveva portato alla richiesta di rinvio a giudizio per i vertici della società e per tredici dipendenti, le cui posizioni si sono poi separate in diversi percorsi, alcuni conclusi subito con la richiesta di archiviazione. Il primo a terminare con una condanna è stato invece quello di Fabrizio Pellegrini, addetto al banco pesce e dipendente della società Etruria, che chiese il patteggiamento ottenendo una condanna a 3.400 euro di multa, oltre al risarcimento di 700 euro alle due ex dipendenti, dalle cui rivelazioni sarebbe nata l’inchiesta.

 

Avevano invece scelto il rito abbreviato i quattro principali indagati: l’amministratore Antonella Galli e i tre soci Gian Luca Citerni, Giorgio Cosimi (avvocati Valle e Finamore) e Marco Bonari (Leporatti). Con loro anche alcuni dei dipendenti: Stefania Di Dionisio (avvocato Parlanti), Fabrizio Bernardini (Adami), Sabrina Catocci (Frediani), Isabella Prianti (Sarpa e Formiconi), Antonella Velluti (Brizzi), Maria Claudia Lunghini (D’Amato). Per loro e per Cosimi, assoluzione da tutti i capi d’accusa.