Grosseto, 18 dicembre 2010 - I cani per la caccia al cinghiale vanno a ruba. Nel vero senso della parola. Il 'copione' seguito dai ladri è sempre lo stesso: agiscono di notte nelle campagne follonichesi, tagliano le recinzioni e portano via gli esemplari migliori, nella speranza che siano anche i più bravi nell’arte della caccia. Dopodiché gli animali vengono rivenduti oltre i confini regionali. L’ultimo episodio risale alla scorsa notte, ma è solo uno dei tanti capitati nelle ultime settimane: in tutto gli esemplari rubati sono una decina. I malviventi, muniti di tenaglie, hanno allargato le reti in cui un cacciatore follonichese custodiva gli animali, portando via due cani. Senza lasciare tracce. Il tempo di caricare gli esemplari in macchina e fuggire nel buio. ''I più richiesti — conferma Stefano Biagini, cacciatore e allevatore follonichese — sono i cani da cinghiale. Evidentemente qualcuno commissiona ai ladri gli esemplari: in questo modo non c’è bisogno di perdere tempo a addestrare i cani, sono già preparati per la caccia. Negli ultimi giorni sono spariti dai recinti i cani più belli, ma questo non garantisce che siano anche i più preparati: anzi, spesso non è così.Con tutta probabilità questi animali finiscono in altre zone d’Italia, fuori dalla Toscana. Insomma, una vera e propria organizzazione''.

 

E i cacciatori sono nel mirino. ''Non molto tempo fa — continua Biagini, promotore di una petizione per la salvaguardia degli animali — i ladri puntavano a un altro tipo di cani: quelli più costosi, di razza. E qualche giorno dopo il furto i padroni venivano contattati per il riscatto. Adesso prevale invece il cane da cinghiale. Purtroppo è difficile riuscire a contrastare questi episodi: le campagne sono ampie, sperdute e poco illuminate. Basta davvero poco''. Al momento l’allevatore follonichese si sta battendo per convincere il Comune ad ascoltare il mondo della caccia per quanto riguarda le gabbie degli animali: le regole dettate dall’amministrazione prevedono infatti la possibilità di realizzare cucce ma prive di copertura (salvo un telo mobile), un limite che non è andato giù ai cacciatori follonichesi. Per questo Biagini ha dato il via a una raccolta firme: al momento le sottoscrizioni hanno superato quota 200 e presto saranno depositate in municipio. Intanto la prossima settimana i rappresentanti di Federcaccia e Arcicaccia incontreranno il consigliere comunale Andrea Pecorini, proprio per tentare di trovare una soluzione al problema.