Grosseto, 10 novembre 2010 - Una vendemmia che ha lasciato tutti soddisfatti. O, almeno, ha lasciato soddisfatti i rappresentati dei quattro Consorzi del vino presenti nel territorio provinciale che, benché molto esteso e con peculiarità anche molto diverse tra zona e zona, sembra aver goduto in ogni singola area del clima ottimale per arrivare alla maturazione delle uve. Più soddisfatto di tutti appare Stefano Ferrante, del Consorzio del Monteregio.
"Eccezionale. Il bilancio della vendemmia lo posso definire eccezionale — dice Ferrante —, il migliore degli ultimi dieci anni, per qualità del prodotto e anche per la quantità. Il nostro territorio, di solito con problemi di siccità, quest’anno nel periodo compreso tra la fine di agosto e l’inizio di settembre ha avuto alcune piogge che hanno creato per le uve le condizioni migliori possibili, sia per i vini bianchi che per quelli rossi. Questo particolare clima ha consentito di avere una qualità e una quantità superiore rispetto a quelle registrate nell’ultimo decennio".

 


"La qualità delle nostre uve non si discute — dice Alessandro Bargagli, presidente del Consorzio per la tutela del Morellino di Scansano — e nella fase della vendemmia non ci sono stati problemi particolari: le piante erano sane e le uve hanno fatto registrare un alto grado babo. Forse c’è stata una lieve flessione sulla quantità del raccolto, ma questo è dovuto a scelte precise che intendono privilegiare, appunto, la qualità del prodotto. Non a caso, infatti, c’è stata una robusta selezione nella fase della cosiddetta vendemmia verde che ha ridotto, volutamente, il carico delle piante. Niente può essere più importante della salvaguardia della qualità, soprattutto in un momento come questo dove il Morellino, nonostante la crisi che ha colpito anche questo settore, non ha conosciuto arretramenti sul mercato".

 


"Una stagione molto soddisfacente — dice Daniele Becchi, del Consorzio del Montecucco —. Sull’intero territorio di nostra produzione, che va da Campagnatico a Seggiano, si sono create ottime condizioni climatiche: piogge giuste, temperatura ottimale per la maturazione. Senza dubbio una situazione migliore rispetto a quella avuto lo scorso anno quando le piante, invece, furono sottoposte a stress idrico. Qualità buona, più alta della stagione passata, e nessun calo della quantità".

 


"Meno quantità complessiva, ma senza dubbio una qualità più alta — dice invece Edoardo Ventimiglia, del Consorzio Colli meridionali della Maremma Toscana —. In particolar modo abbiamo avuto condizioni eccezionali nelle zone di Pitigliano e Sorano, con molta ventilazione nei primi quindici giorni di ottobre. Sulla costa, invece, la situazione è risultata più variegata, considerato il fatto che il territorio è comunque molto vasto. Ma, anche qui, la qualità resta elevata".