GRosseto, 26 ottobre 2010 - Trasferta illecita, per quarantotto cacciatori provenienti dalla provincia autonoma di Trento. In pratica, secondo quanto appurato dalla Guardia forestale, non sarebbero potuti venire in Maremma per la caccia al cinghiale, perché in possesso di un altro tesserino per la caccia relativo alla zona di residenza. E poiché Trento è una zona di caccia particolare, che prevede opzioni esclusive, chi caccia lì non può farlo altrove. Il secondo tesserino, quindi, quello con il quale erano venuti in provincia di Grosseto, non avrebbero potuto averlo.

 

Questo secondo gli uomini della Forestale che hanno incrociato i dati nel corso di una serie di controlli, facendo riferimento prima di tutto a chi era iscritto negli ambiti territoriali di caccia, e hanno confrontato i dati con quelli relativi ad altre provenienze. I 'trasfertisti' di Trento sono stati trovati in questo modo. E una volta accertata la violazione, sono arrivate le quarantotto sanzioni amministrative, per un importo totale di 92.400 euro. Il tutto, relativo alle stagioni venatorie 2008-2009 e 2009-2010. L’elevato numero delle contravvenzioni è anche dovuto al fatto che le squadre perla caccia al cinghiale sono numerose, e la sanzione ha raggiunto ogni componente delle squadre stesse.

 

Beccato sul posto, invece, su territorio capalbiese, un cacciatore che aveva appena ucciso un istrice. Abbattere esemplari di questa specie è proibito. All’uomo sono stati quindi sequestrati sia l’arma sia la carcassa. Sempre nel territorio di Capalbio è stato fermato un cacciatore che si stava occupando dei tordi con un richiamo elettromagnetico e senza l’autorizzazione a esercitare l’attività venatoria nell’ambito territoriale di caccia numero 8. Sequestrati richiami e arma. Due bracconieri, infine, fermati nel comune di Massa Marittima mentre cacciavano di notte, dall’interno dell’auto, con una carabina calibro 6.5 x 55. Presumibilmente il «safari notturno» era dedicato ai cinghiali. Tutti i fermati sono stati denunciati all’autorità giudiziaria. Questo il bilancio dell’attività antibracconaggio, intensificata dagli uomini della Forestale guidati dal comandante provinciale Alessandro Baglioni.