Grosseto, 19 agosto 2010 - Una comunità sotto choc, che ancora non capisce come mai uno dei suoi figli prediletti debba essere morto a 42 anni in circostanze davvero sfortunate. E’ stato un infarto a stroncare la vita di Mario Cristiano Brizzi. E’ questo il responso dell’autopsia effettuata sul corpo del 41enne trovato cadavere nella sua casa a Lecco. L’isola del Giglio si è svegliata stamani con il dolore per aver perso l’amico di tutti, il figlio del titolare delle Autolinee Brizzi, una vera istituzione non soltanto sull’isola, dove da sempre ha avuto il monopolio dei trasporti pubblici, ma anche nell’intera Maremma. Il Porto, il Campese e il Castello: erano questi i posti dove Mario era conosciuto e ben voluto da tutti. Separato e con due figli, da circa un anno si era trasferito in provincia di Milano, a Lecco, per iniziare una nuova vita. Autista, lavoro che aveva svolto nell’azienda di famiglia. ma soprattutto manutentore molto apprezzato; avrebbe tra qualche mese deciso di tentare la fortuna aprendo un’autofficina meccanica insieme ad un amico. In questo periodo stava invece lavorando come meccanico dipendente. E’ stato infatti proprio il suo principale a ritrovarlo disteso a terra nella sua abitazione, purtroppo senza vita, la mattina di lunedì. La notizia della prematura scomparsa del giovane ha fatto immediatamente il giro dell’isola grazie a Facebook, il social network che è stato invaso dai messaggi di sconforto degli amici che hanno voluto tributare a Mario l’ultimo saluto. Commovente anche il saluto del sindaco, Sergio Ortelli, suo amico di vecchia data, anche lui sotto choc dopo aver ricevuto la notizia: «Era una persona vulcanica, ma davvero ben voluta da tutti. E soprattutto sempre molto gioviale — ha detto il primo cittadino del Giglio con le lacrime agli occhi — Purtroppo è una tragedia che colpisce tutta la nostra comunità».