Grosseto, 14 luglio 2010 - Lo  ha tartassato per quattro anni. Con numerosi messaggini sul cellulare, sempre più minacciosi e offensivi, e anche con mms. Presentandosi all’improvviso sui luoghi dove lavorava il grossetano che era diventato la sua ossessione. E anche all’abitazione dove vive con moglie e figlia. Olga Verdes, moldava di 34 anni, ha patteggiato un anno e due mesi di reclusione per stalking e lesioni aggravate. La condanna, sentenziata dal gup Marco Mezzaluna, è arrivata a circa sei mesi dall’arresto della giovane donna straniera che, dopo le ultime aggressioni, era stata arrestata, il 30 novembre scorso, dai carabinieri della Compagnia di Grosseto.
La donna conosce l’uomo che diventerà la sua ossessione, nel 2004, quando si presenta alla società di scuolaguida per cui il grossetano lavora, per prendere alcune lezioni di guida. Corso che termina nel 2005. E da allora inizia l’attaccamento morboso della moldava al grossetano. Pedinamenti, telefonate, spesso in cui non riusciva a mettere insieme frasi con senso compiuto. All’indifferenza dell’uomo, segue l’intestardimento della trentaquattrenne. Ancora messaggi, anche con minacce di morte, telefonate e poi pedinamenti. A piedi, alcune volte anche armata di un coltello.
 

Un crescendo di atti volti prima ad attirare l’attenzione dell’uomo. Ma la sua ossessione, davanti al rifiuto del grossetano, e alle richieste di farla finita, aumenta. Fino a farla diventare violenta. Fino all’episodio che ha portato all’arresto della giovane moldava, il 30 novembre scorso. La donna si presenta alla sede dell’agenzia dove lavora il grossetano e, armata di un bastone di un ombrellone per spiaggia, tenta di copirlo mentre lui è tranquillamente seduto alla scrivania. Non riuscendo nell’intento, soltanto per la prontezza di riflessi dell’uomo, la donna danneggia però la vetrina dell’edificio. In altre occasioni, invece, con la vernice spray aveva scritto frasi ingiuriose.
 

Una persecuzione tollerata per anni e anni, nella speranza che prima o poi la donna si sarebbe stancata. Ma all’intensificarsi della gravità degli episodi, il grossetano decide di rivolgersi alle Forze dell’ordine, raccontando nel dettaglio quando costretto a subire, anche da alcuni suoi familiari. Denunce — andate avanti per mesi e mesi — che hanno poi portato i magistrati a firmare l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Si tratta di uno dei primi arresti e, conseguetemente, di una delle prime condanne di stalking con l’aggressore in versione femminile.